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"Inammissibile favorire le imprese della grande distribuzione a discapito delle altre"

Dopo la decisione della Regione Toscana di autorizzare la vendita di materiale di cancelleria, giocattoli, fiori e piante all’interno dei supermercati, l’associazione di categoria alza la protesta a nome di cartolerie e cartolibrerie, fioristi e giocattolai. “Piccoli negozi che a fatica stavano cercando di esaudire le richieste dei propri clienti con le consegne a domicilio, ora si trovano buttate fuori dal mercato come fossero figli di un dio minore”, dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. I pericoli per la salute: “così aumenteranno file e persone nei centri della grande distribuzione”

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"Take away", Confcommercio chiede il via libera alla Regione

Autorizzare per ristoranti, pasticcerie e gelaterie l'attività di vendita per asporto, unitamente a quella già possibile di consegna a domicilio. Lo ha chiesto formalmente Confcommercio Toscana alla Regione, con una lettera firmata dalla presidente regionale Anna Lapini e dal presidente di Fipe Confcommercio Toscana Aldo Cursano e indirizzata al presidente della Regione Enrico Rossi e all'assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo. "In questa emergenza epidemiologica i vari provvedimenti che sono stati adottati ai diversi livelli rischiano di generare una discriminazione tra le attività economiche del settore alimentare".

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Ristorazione e Covid 19, Fipe lancia "Ristoacasa.net"

Se il mantra di queste settimane per le famiglie italiane è #iorestoacasa, i pubblici esercizi si lanciano nella proposta di #ristoacasa. Questo è il nome della vetrina digitale dei ristoranti che hanno attivato il servizio di food delivery. La Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Confcommercio supporta così gli imprenditori che in questo periodo di chiusura forzata dei locali hanno deciso di avviare il servizio di consegna a domicilio dei pasti. “Per molti ristoranti è l’unico modo per tenere in piedi l’attività, dice il presidente di Fipe Confcommercio Toscana Aldo Cursano - ma noi chiediamo che sia permesso di ripristinare anche il take away: prenotazioni on line o telefoniche per pasti che il cliente, su appuntamento, viene a ritirare al ristorante e poi consuma in piena sicurezza a casa sua ”.

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Allarme di Federmoda: il futuro dei negozi in pericolo

La presidente regionale di Federmoda-Confcommercio Toscana Federica Grassini: “quest’anno fatturati dimezzati se non peggio. Servono provvedimenti urgenti. Con il protrarsi dell’emergenza e non esistendo certezze, le nostre stime ci portano a prevedere un calo che può arrivare almeno al 50% annuo. Chiediamo alla Regione Toscana e al Governo un’urgente e responsabile riflessione. Se non si prende atto dell’emergenza che il comparto moda sta vivendo e non si interviene con provvedimenti specifici a sostegno, molti negozi non sopravviveranno, con ricadute sociali disastrose".

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Regione Toscana: "stop al pagamento delle rate dei prestiti erogati"

Le imprese che hanno beneficiato di finanziamenti regionali per le quali risulti un piano di rientro ancora in corso possono richiedere la sospensione delle rate così come previsto dal D.L. 18/2020 Decreto "Cura Italia". La sospensione opera fino al 30 settembre 2020 su tutte le rate in scadenza prima del 30 settembre 2020. Per maggiori informazioni, contattare la sede Confcommercio più vicina.

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Da Intesa Sanpaolo 2 miliardi per i soci Confcommercio

Il plafond è finalizzato a sostenere le imprese e i professionisti in questo momento, garantendo la gestione dei pagamenti urgenti e delle esigenze immediate di liquidità. Per Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, si tratta di "un aiuto tangibile e concreto in questa fase di piena emergenza economica, dove c’è bisogno in primis di liquidità immediata e di facilitare il più possibile gli iter burocratici per l'accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese del terziario di mercato”. Per informazioni sull'accesso al plafond di Intesa Sanpaolo, contattare la sede territoriale Confcommercio più vicina.

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Emergenza Covid-19, "il terziario toscano reagisce con grande dignità"

Ma "per salvare imprese e occupazione servono liquidità a costo zero, meno burocrazia e aiuti strutturali”, osserva il direttore regionale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. Il timore è che molte aziende non riescano a riaprire, se la crisi si allunga: "non è come spegnere e riaccendere un televisore!  Ha ragione Mario Draghi quando dice che questa è una guerra, o almeno un evento con conseguenze simili a quelle di una guerra. A pagarne lo scotto non possono essere solo le imprese e i lavoratori. Deve essere lo Stato a farsene carico, senza ambiguità  e ipocrisie”. Intanto, dal lockdown arriva una spinta ad accelerare l’innovazione digitale.

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Pubblici esercizi, "fare sistema ora più che mai"

Il presidente nazionale di Fipe Confcommercio Lino Enrico Stoppani scrive ai colleghi imprenditori del settore, uno dei più colpiti dalla crisi economica legata all’emergenza sanitaria. Raccomanda loro di riscoprire il valore della rappresentanza e dell’associazionismo in un momento così difficile. “La normalità richiederà tempi medio/lunghi, soprattutto nel settore della socialità che è quello dei Pubblici Esercizi, che probabilmente saranno tra gli ultimi a riaprire. Lavoriamo, però, per ripartire e per ripartire serviranno nuove più semplici regole, politiche innovative, risorse a sostegno di buoni investimenti mirati a dare impulso alla domanda”.

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Appello di Ciuoffo: "andate anche nei negozi di vicinato"

L'assessore al commercio della Regione Toscana lancia un appello condiviso dalle associazioni di categoria per scongiurare gli affollamenti nei supermercati in tempi di Covid 19: "il piccolo commercio resiste e i negozi di vicinato sono aperti e garanzia di servizio”. La presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini: "Anna Lapini, presidente di Confcommercio Toscana, sottolinea: “mai come ora è diventata chiara a tutti l’importanza sociale e pratica del commercio di vicinato. Il negozio sotto casa garantisce servizi in piena comodità e sicurezza e si è attrezzato per consegnare la spesa a domicilio come faceva un tempo. Davvero sfortunato quel paese o quel quartiere dove ha chiuso l’ultima bottega: sarebbe stata un vero valore aggiunto nel corso di questa emergenza sanitaria”.

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