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"Le imprese toscane vogliono tornare a lavorare"

La presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini ha scritto al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani affinché intervenga presso il governo per accelerare al massimo le procedure che consentano alle imprese toscane di tornare a lavorare prima possibile. "Quello che ci si prospetta sarà un Natale disperato: siamo passati dall’essere “zona gialla” ad “arancione” prima e “rossa” poi in pochissimi giorni; oggi abbiamo i parametri per essere addirittura di nuovo “zona gialla”, ma restiamo ancora “zona rossa” per incomprensibili motivi burocratici; se non ci sarà consentito di lavorare neanche il prossimo fine settimana, per molte delle nostre attività sarà la fine".

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Parte la campagna a sostegno dello shopping sotto casa

Sarà un Natale “a chilometro zero” anche sul fronte degli acquisti. Se lo augura Confcommercio Toscana, che chiama i consumatori ad un'alleanza a sostegno della rete distributiva tradizionale. “Quest’anno i miei acquisti li faccio nei negozi sotto casa perché la mia città ha bisogno delle loro luci” lo slogan dell’iniziativa. Una frase che aspira a diventare un mantra per i toscani affezionati alla propria terra. La presidente Lapini: “insieme possiamo salvare le imprese, i loro dipendenti, la ricchezza che producono e i servizi che garantiscono a tutti”. Il direttore Marinoni: "senza i sostegni e gli indennizzi adeguati tante imprese rischiano di venire spazzate via dalla crisi e il primo sostegno viene dai clienti".

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Sciopero fiscale, indicazioni per aderire

Stop a versamenti degli acconti Irpef, Ires e Irap in scadenza il prossimo 30 novembre. Primo risultato della protesta fiscale: alcune scadenze saranno prorogate al 30 aprile 2021, ma solo per alcune attività delle zone rosse. La presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini: “bene, ma non basta. Serve la cancellazione delle imposte per questo annus horribilis”. Il direttore Franco Marinoni raccomanda: "procedere invece con il pagamento della seconda rata dell’acconto per i contributi previdenziali Inps per imprenditori e professionisti". Andranno poi rispettati gli adempimenti fiscali quali l’invio telematico del Modello Redditi 2020, del Modello Irap 2020 e delle liquidazioni periodiche Iva.

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Ambulanti, urgente il rinnovo delle concessioni

Le associazioni di categoria del settore plaudono alla decisione della Regione Toscana di procedere al più presto al rinnovo delle concessioni di commercio su area pubblica in scadenza il prossimo 31 dicembre. "Mai come in questo momento c’è bisogno di regole e indicazioni chiare ed univoche per permettere una ripresa graduale del settore, in pieno accordo con i dettami ed i protocolli previsti”. Il presidente della Fiva Toscana Rodolfo Raffaelli: "un primo importante risultato per noi". Immotivato il ritardo del Governo. Toscana tra le Regioni più sollecite.

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"Sciopero fiscale? Legittimo come ogni altro sciopero"

“L’atto costitutivo della convivenza civile in Italia è la Costituzione della Repubblica, che agli articoli 39 e 40 sancisce la libertà sindacale e di sciopero, come ben sa anche la Filcams CGIL di Firenze, quindi l’esercizio di detto diritto rientra nel patto di convivenza civile come diritto di libertà”. Il direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinonirisponde così alle dichiarazioni del segretario provinciale della Filcams CGIL di Firenze Massimiliano Bianchi. "Le nostre imprese mettono al centro le persone e i territori, dove producono ricchezza, occupazione e benessere. Proprio per tutelare questo sistema noi protestiamo".

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L'appello degli ambulanti toscani: "riapriamo subito i mercati"

Le associazioni di categoria del settore ambulante chiedono alla Regione Toscana un intervento urgente presso il Governo per sollecitare la riapertura dei mercati anche per il comparto non alimentare. "Nell’immediato, almeno per le merceologie consentite ai negozi in sede fissa dal Dpcm 3 novembre 2020 (ovvero piante e fiori, abbigliamento e calzature per bambini, articoli sanitari); successivamente, per tutti gli altri settori, con le necessarie accortezze e nel pieno rispetto dei protocolli". A rischio gli incassi del periodo natalizio e, soprattutto, la sopravvivenza di ventimila imprese toscane.

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Sciopero fiscale per 50mila imprese toscane

La presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini ha scritto al presidente della confederazione nazionale del terziario Carlo Sangalli per comunicare che 50mila imprese toscane non pagheranno più tasse e imposte. Una forma di protesta alla quale la categoria si sente costretta “per mille validissimi motivi, ultimo dei quali uno che supera e comprende tutti gli altri: le nostre aziende non hanno più risorse e preferiamo continuare a pagare prioritariamente dipendenti e fornitori rispetto ad uno Stato che non comprende, anzi calpesta, le nostre ragioni di esistere”.

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Sciopero fiscale, "una strada legittima e possibile"

Il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni sottolinea l’assoluta liceità dell’iniziativa che coinvolgerà 50mila imprese toscane: “mentre l’evasore fiscale è un ladro della collettività e come tale va condannato, chi protesta contro l’iniquità dello Stato adottando uno strumento legittimo come lo sciopero fiscale compie un atto ben diverso e ben più condivisibile anche da un punto di vista sociale”. Non si potranno evitare i pagamenti di ritenute, Iva e imposta di soggiorno, ma lo si potrà fare per una lunga serie di altre tasse e imposte, da Irap e Ires a Imu, bollo auto e tassa sugli immobili.

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"Basta con l'elemosina di stato, vogliamo lavorare"

Confcommercio Toscana si fa portavoce del malcontento che cresce fra gli imprenditori e i professionisti del terziario. La presidente Anna Lapini: “c’è chi è stato obbligato a chiudere e ancora non ne capisce il motivo; c'è chi inspiegabilmente è stato escluso dai ristori, come i negozi di calzature o gli agenti di commercio. Se è stata una ''svista", si provveda subito". Il direttore Franco Marinoni: "ristori per tutti coloro che hanno subito un danno economico da questa situazione, nessuno escluso, dipendenti come imprenditori. Non si può scaricare la crisi solo sulle spalle delle imprese private".

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