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E se lo shopping diventasse "on demand"?
Confcommercio Toscana rilancia la proposta di un'apertura su prenotazione delle attività commerciali che in zona rossa sono costrette alla chiusura al pubblico, come gioiellerie, negozi di abbigliamento e calzature per adulti, pelletterie, mobilifici, articoli da regalo e oggettistica varia. La presidente regionale dell’associazione di categoria Anna Lapini: “una iniziativa che riesce a conciliare salute e lavoro, senza pericoli per nessuno. I clienti possono fissare la visita in negozio e fare i propri acquisti con la sicurezza di essere soli. Non ci sarebbe alcun rischio di creare file e assembramenti e, fra un appuntamento e l’altro, i commercianti potrebbero provvedere alla opportuna sanificazione prima di accogliere il cliente successivo”.

Fiva Toscana: “ambulanti allo stremo, riaprite i mercati”
13mila imprese toscane, delle quali quasi diecimila costrette a chiudere in zona rossa. “Se non moriamo di Covid moriamo di fame”, dice Rodolfo Raffaelli, presidente degli ambulanti toscani pronti a scendere in piazza per protestare. “I mercati”, aggiunge il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, "si svolgono all’aria aperta e adottano le misure antiCovid. Fare la spesa lì non può essere più pericoloso che farla al supermercato”. “Più che questione di sicurezza, è diventata una questione di giustizia sociale e di concorrenza leale”, aggiunge Tatiana Di Mambro, nel consiglio direttivo regionale e nazionale di Fiva-Confcommercio, “non si capisce questo accanimento contro la nostra categoria, questo volerci fiaccare nello spirito, togliere ogni dignità. So di colleghi che si sono rivolti alla Caritas per mangiare. Nel 2020 abbiamo perso una media del 50% di fatturato, con punte fino al 90% nel caso dei fieristi o di chi lavorava con i turisti nelle città d’arte. I ristori? Chi ha perso più del 30% del fatturato ha avuto solo mille euro… ”.

Negozi chiusi a Pasqua, "un provvedimento folle e irrispettoso"
Tuona così il direttore di Confcommercio Toscana dopo aver appreso dell'ordinanza n. 42 della Regione Toscana. “Non discutiamo l’opportunità o meno del provvedimento preso di gran fretta oggi (2 aprile 2021), ma biasimiamo aspramente il metodo di lavoro adottato dalla giunta regionale: diffondere senza alcun preavviso una delibera del genere, che a poco più di 24 ore dalla Pasqua decide la chiusura totale delle aziende commerciali, denota una mancanza assoluta di rispetto e di riguardo nei confronti delle imprese e dei loro clienti”.

Tari, calano i rifiuti ma non le tariffe
L’indagine dell’Osservatorio Tasse Locali di Confcommercio mette in luce l'assurdità della situazione: molte imprese sono state costrette a chiudere a causa dell’emergenza pandemica, i consumi sono calati, la produzione media di rifiuti si è ridotta, ma a non essersi ancora ridotta in maniera sostanziale è la TARI, che anzi continua a rappresentare per le imprese un peso insostenibile e spesso ingiustificato. Nel confronto tariffario con le altre regioni, in generale la Toscana non è tra quelle che applicano la Tari più cara. Lo sono invece Liguria e Lazio. Ma le tariffe toscane sono comunque superiori alla media nazionale in quasi tutti i settori, con un record quando si parla di bar, caffè, pasticcerie. I baristi toscani, infatti, pagano una tariffa sui rifiuti più alta rispetto ai colleghi di tutte le altre regioni: una media di quasi 26 euro al metro quadrato, superiore di dieci euro rispetto al dato nazionale di 16.

Toscana, terziario in ginocchio
Secondo Confcommercio Toscana, la combinata fra il nuovo lockdown deciso dal Governo Draghi per l’intero mese di aprile e la permanenza in zona rossa della regione mette a serio rischio la sopravvivenza delle imprese costrette ancora a fermare o limitare fortemente la propria attività. E non va molto meglio per le imprese che possono restare aperte, fiaccate da una contrazione dei consumi talmente forte da riportare la Toscana ai livelli di trenta anni fa. Il direttore Franco Marinoni: “Ogni settimana di chiusura costa ad un imprenditore un calo medio del fatturato del 2%, ma se questa chiusura viene fatta in periodi strategici, di picco dell’attività, il calo aumenta in modo considerevole. Per questo la chiusura obbligata in questo periodo è pesantissima da sopportare, soprattutto considerato che la sua efficacia appare pressoché nulla, visto che i contagi continuano a salire”.

Covid-19, bandi per nuovi ristori in Toscana
I primi tre (destinati ad artigianato artistico, filiera della ristorazione e settore eventi, svago e sport) sono attesi tra aprile e maggio. Si tratta di contributi a fondo perduto da 2.500 euro. Per gli altri, rivolti al mondo del turismo, si attende la conversione in legge del decreto "Sostegni". Evitato il click day: graduatorie in base a flessione di fatturato, con perdite di almeno il 30 per cento, più basse rispetto alla soglia del 40 stabilita in precedenza. 25 milioni di euro il plafond complessivo a disposizione degli imprenditori toscani, che potrebbe arrivare a circa 60mila attività.

Agenti immobiliari, l'attività in zona rossa
Per lavoro è sempre possibile spostarsi e l’esercizio delle attività non è limitato in nessuna delle tre aree (rossa, arancio, gialla). Gli spostamenti non dovuti a motivi di lavoro sono consentiti solo per “situazioni di necessità”, aspetto che riguarda solo i clienti che si assumono ogni responsabilità. Scarica le FAQ del governo. Per maggiori informazioni, rivolgiti alla segreteria territoriale Fimaa Confcommercio più vicina.

Confcommercio punta sul futuro delle imprese
Anche Confcommercio Toscana partecipa alla campagna nazionale Il Futuro non (si) chiude, diffusa da Confcommercio a partire da oggi, 24 marzo 2021. Un messaggio forte per far sentire la voce delle imprese del terziario, che stanno pagando un conto pesantissimo alla pandemia ma che non vogliono arrendersi e chiedono, in sicurezza, di poter ripartire. Oltre alla protesta, la proposta: un contributo per la definizione di un possibile piano di riforme e investimenti che utilizzi al meglio il PNRR. Undici punti che coprono diversi ambiti, dalla riforma fiscale all’accesso al credito, da turismo e cultura passando per la mobilità sostenibile fino ad arrivare al lavoro autonomo professionale.

Cupla Toscana, Antonio Fanucchi eletto coordinatore regionale
Cambio al vertice dell’associazione toscana dei Pensionati del Lavoro Autonomo, che raccoglie le sigle sindacali 50&Più Confcommercio, Fipac-Confesercenti, Anap-Confartigianato, Cna Pensionati, Ap-Coldiretti, Anp-Cia e Federazione Agricoltori. A restare in carica per il prossimo biennio alla guida del Comitato sarà il lucchese Fanucchi, presidente di 50&Più Toscana e della Fondazione Confcommercio Toscana Onlus, che riceve il testimone da Enrico Vacirca. Tra le priorità dell'agenda, il sostegno alla campagna vaccinale per mettere in sicurezza la popolazione più fragile, poi le politiche per un'anzianità attiva, al fianco delle istituzioni. "Gli anziani sono una risorsa preziosa per il nostro Paese".