"Diventare imprese generative", il terziario guarda al futuro

22/02/2023

Le imprese del terziario toscano sono pronte ad abbracciare il futuro seguendo un nuovo modello di sviluppo – quello generativo - che metta al centro la persona e il dialogo con “l’altro”: le persone, le città, l’ambiente, insomma quanto è esterno alle quattro mura aziendali e alla logica sterile dei bilanci, ma che è vera fonte di vita. Lo dimostra il successo del convegno “Diventare imprese generative”, che si è svolto il 22 febbraio 2023 all’Innovation Center di Firenze su iniziativa del gruppo Terziario Donna Confcommercio Toscana presieduto dalla pistoiese Donatella Moica. Imprenditori e imprenditrici da tutta la Toscana a confronto con autorevoli esperti per una riflessione destinata ad incidere.

 

Le imprese del terziario toscano sono pronte ad abbracciare il futuro seguendo un nuovo modello di sviluppo – quello generativo - che metta al centro la persona e il dialogo con “l’altro”: le persone, le città, l’ambiente, insomma quanto è esterno alle quattro mura aziendali e alla logica sterile dei bilanci, ma che è vera fonte di vita. Lo dimostra il successo del convegno “Diventare imprese generative”, che si è svolto il 22 febbraio 2023 all’Innovation Center di Firenze su iniziativa del gruppo Terziario Donna Confcommercio Toscana presieduto dalla pistoiese Donatella Moica.

 

Il convegno ha offerto un momento di riflessione importante a imprenditori e imprenditrici arrivati da tutta la Toscana, che hanno potuto confrontarsi con autorevoli esponenti del mondo economico, scientifico e accademico per conoscere le tendenze in atto a livello mondiale. A moderare gli interventi il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, ad alternarsi sul palco la presidente Terziario Donna Confcommercio Toscana Donatella Moica, la coordinatrice dell’Archivio della Generatività Sociale Patrizia Cappelletti, l’architetto Aida Morelli, presidente del Parco del Delta del Po, e il docente di Social Innovation dell’Università LIUC Mario Varon e la direttrice responsabile di QN, La Nazione e il Resto del Carlino Agnese Pini.

 

Vista l’importanza del tema, ha voluto essere presente per un saluto istituzionale anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. In platea anche altri Sindaci e assessori toscani, insieme al presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi e al segretario generale Giuseppe Salvini. Evidenziando la necessità di tornare ad una “economia umana”, Nardella ha voluto ricordare un grande “imprenditore generativo” italiano, Adriano Olivetti, che in un celebre discorso ai lavoratori in occasione dell’apertura di un nuovo stabilimento parlò del ruolo che l’industria doveva avere, fuori dagli indici di profitto, per l’elevazione materiale, morale e sociale del luogo dove è stata chiamata ad operare. “L’uomo deve tornare al centro dell’impresa e dell’Amministrazione pubblica – ha ribadito il Sindaco di Firenze - da questo convegno possono nascere proposte molto concrete che siamo pronti a fare nostre”.

 

“Cosa ha a che fare la generatività con le imprese? Qualcuno le concepisce ancora come mondi chiusi in se stessi, più attente ai numeri e ai bilanci che ai fatti della vita. Depredatorie più che generative. Ma non è così. O almeno può non esserlo - ha detto Franco Marinoni introducendo il convegno - Alle imprese dei settori commercio, turismo e servizi che Confcommercio rappresenta questo è un concetto chiaro: da sempre negozi, ristoranti, bar, botteghe si nutrono per osmosi con i territori dove operano. Danno vita e la ricevono, in un equilibrio che non è solo economico, ma anche sociale, culturale, ambientale. Ecco, noi vogliamo oggi lanciare il terziario come palestra di cambiamento per mettere a punto un nuovo modello di sviluppo economico e di impresa – generativo, appunto – che può però applicarsi alle imprese di qualsiasi settore economico”.

 

“Di idee per un ordine economico diverso ne circolano tante e arrivano dagli schieramenti ideologici più disparati, ma tutte hanno una cifra in comune: il cambiamento dovrà essere generativo, ovvero propagarsi nel futuro, avere una visione, assumersi le responsabilità – ha sottolineato la presidente delle donne imprenditrici di Confcommercio Toscana Donatella Moica - La nostra azione di oggi deve avere effetti benefici e positivi nel tempo, deve pensare a chi verrà dopo. Dietro queste visioni ci sono spesso donne. Forse una maggiore presenza femminile laddove si prendono decisioni non sarebbe male”. “Dobbiamo ripartire dal ripensare le nostre imprese come driver di valore all’interno del loro contesto, come driver di generatività sociale, economica e ambientale - ha aggiunto - La visione non può prescindere dalla riflessione e dalla presa di coscienza e se un ruolo possiamo e dobbiamo avere come Terziario Donna Toscana deve essere quello di ispirare tale riflessione”.

 

“Liberare la generatività sociale serve a sciogliere i nodi che bloccano il Paese”, ha evidenziato, la coordinatrice dell’Archivio della Generatività Sociale Patrizia Cappelletti. “Un’impresa - ha spiegato - è generativa quando si riconosce inter-indipendente e per questo si prende cura di tre coordinate relazionali: la relazione con l’altro, quella con il tempo (perché pensa e agisce oltre il breve termine, in un orizzonte intertemporale e intergenerazionale) e quella con il contesto. È quindi capace di mobilitare e attivare risorse diffuse verso obiettivi di bene condiviso, generando senso e valore multiforme per molteplici stakeholder”.

 

Dell’importanza di pensare all’Altro da sé, anche nella progettazione di una città che risponda ai bisogni di tutti e non solo di qualcuno, ha parlato poi la presidente del Parco del Delta del Po Aida Morelli.  “Provate a immaginare la città come una impresa che riceve ordini in continuazione, in un sistema nel quale non tutte le risorse che le arrivano per produrre il materiale vengono utilizzate per la sua crescita, e dove molte si accumulano in alcuni spazi mentre altre vengono sprecate e scaricate lontano”.

 

“Le imprese devono prepararsi al futuro in chiave sostenibile, perché “there is no planet b” – ha aggiunto Mario Varon, docente Social Innovation all’Università LIU – “e la sostenibilità è sia ambientale sia sociale. Perché non possiamo avere persone in salute su un pianeta che non lo è. Ma come fare? Occorre prima di tutto saper leggere il presente e capire cosa sta cambiando. Nella nuova economia circolare, ad esempio, la tendenza è di fornire più servizi, ma vendere meno prodotti per evitare sprechi e inquinamento, anche educando il consumatore quando occorre. Poi si valorizza il local retail, il “zero waste retail” (la spesa senza packaging), il wellness oriented, l’inclusività, l’accessibilità”.

 

Il compito di tirare le fila della mattina di riflessioni è andato alla direttrice di Quotidiano Nazionale Agnese Pini: “Essere generativi alla fine significa dare opportunità e questo dobbiamo e possiamo farlo tutti. Anche le imprese, guardandosi intorno, devono chiedersi a chi possono dare nuove opportunità”. Ha poi sottolineato la necessità di dare più opportunità anche alle donne: “In Italia, uno dei paesi più industrializzati al mondo, lavora solo il 49% delle donne e questo rappresenta un problema, a livello economico e culturale. Abbiamo fatto molti passi avanti negli ultimi decenni ma si può fare di più”.

 

Scarica il materiale del convegno

  1. Intervento Donatella Moica

  2. Intervento Patrizia Cappelletti

  3. Intervento Aida Morelli

  4. Intervento Mario Varon

 

 

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