Imprese e generatività, se ne parla a Firenze
08/02/2023
Su iniziativa di Terziario Donna Confcommercio Toscana, mercoledì 22 febbraio dalle ore 9.30 gli spazi recuperati del Granaio dell'Abbondanza (ex Caserma Cavalli) in Lungarno Soderini ospitano il convegno “Diventare Imprese Generative”. Una riflessione a più voci su come l’impresa possa incidere positivamente non solo sull’economia ma anche sul contesto sociale, ambientale e culturale del territorio. Sul palco a colloquiare con il pubblico, con la moderazione del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, si alterneranno la presidente Terziario Donna Confcommercio Toscana Donatella Moica, la direttrice responsabile di QN, La Nazione e il Resto del Carlino Agnese Pini, la coordinatrice dell’Archivio della Generatività Sociale Patrizia Cappelletti, la presidente del Parco del Delta del Po Aida Morelli e il docente di Social Innovation dell’Università LIUC Mario Varon. . In apertura anche i saluti istituzionali del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e del sindaco di Firenze Dario Nardella.
Si intitola “Diventare imprese generative” il convegno promosso da Confcommercio Toscana con il gruppo regionale Terziario Donna, che rappresenta le imprenditrici dei settori commercio, turismo e servizi. Si svolgerà a Firenze mercoledì 22 febbraio dalle ore 9.30, negli spazi recuperati del Granaio dell'Abbondanza (ex Caserma Cavalli) sul Lungarno Soderini.
Sul palco a colloquiare con il pubblico, con la moderazione del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, si alterneranno la presidente Terziario Donna Confcommercio Toscana Donatella Moica, la direttrice responsabile di QN, La Nazione e il Resto del Carlino Agnese Pini, la coordinatrice dell’Archivio della Generatività Sociale Patrizia Cappelletti, l’architetto Aida Morelli, presidente del Parco del Delta del Po, e il docente di Social Innovation dell’Università LIUC Mario Varon. . In apertura anche i saluti istituzionali del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e del sindaco di Firenze Dario Nardella.
“Il nostro obiettivo è riflettere e interrogarci, attraverso le voci di ospiti autorevoli, su un nuovo modello d'impresa e di società che possa essere generativo”, spiega la presidente di Terziario Donna Confcommercio Toscana Donatella Moica, “tutto nasce dalla consapevolezza che un’impresa non può considerarsi una monade separata dal contesto in cui opera. Questo è tanto più evidente quando pensiamo alle aziende del terziario, che sono strettamente collegate al benessere della città e del quartiere in cui si trovano. È da qui che vogliamo ripartire, dal ripensare le imprese come driver di valore e di cambiamento generativo, sociale, economico e ambientale per il territorio”.
Tre le parole guida che orienteranno il convegno: ispirare, preparare e connettere. “La visione non può prescindere dalla riflessione e dalla presa di coscienza e, se un ruolo possiamo e dobbiamo avere come Terziario Donna Confcommercio Toscana, deve essere quello di ispirare tale riflessione – chiarisce la presidente Moica – ma dopo il convegno vogliamo proseguire passando dalle parole ai fatti, sostenendo e mettendo in relazione le imprese che desiderano diventare generative”.
“Il rapporto tra l’impresa e il tessuto sociale in cui opera deve cambiare e diventare più trasparente in un’ottica di mutuo vantaggio – prosegue la presidente delle imprenditrici toscane di Confcommercio – tanto per fare un esempio: se spieghiamo al nostro cliente perché limiteremo l’uso dell’aria condizionata in un negozio o il lavaggio degli asciugamani in un hotel lo renderemo partecipe di un progetto che riguarda anche lui. Come dice Michael Porter, si tratta di far sì che il business funzioni in modo più efficace ed efficiente con processi di creazione di valore condiviso. Non si perde di vista il rendimento ma si incorpora il contesto nel proprio core business”.
“Gli imprenditori stanno cercando un nuovo modello virtuoso a cui ispirare la crescita – aggiunge il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – un modello che sia sostenibile e che tenga conto anche degli equilibri sociali e ambientali. Fattori che per le imprese di commercio, turismo e servizi sono sempre stati vitali. Ecco perché le vogliamo mettere al centro di questo cambiamento, che però dovrà riguardare tutti i settori produttivi. Tra pandemia, crisi mondiale e cambiamento climatico, il vecchio modello di sviluppo ha rivelato in maniera drammatica tutti i suoi limiti: in alcuni casi era più depredatorio che generativo. Dobbiamo abbandonarlo. E il terziario si propone come una vera palestra di cambiamento per tutte le imprese”.