"Basta allarmismo sul caro-scuola. Le famiglie hanno tutti gli strumenti per risparmiare".

01/09/2017

L’intervento del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.

“La formazione non è un costo, ma un investimento per il futuro dei nostri giovani. Dovrebbe essere considerata necessaria come le spese per gli alimenti o la salute. Chi si lamenta di quanto costi lo studio, dovrebbe pensare a quanto ci costa ogni giorno l’ignoranza in termini di inefficienze e ritardi nello sviluppo del sistema Paese. Detto questo, è legittimo per le famiglie cercare di ottimizzare le spese. E lo possono fare anche rivolgendosi alle piccole imprese della distribuzione libraria tradizionale, dove il rapporto di fiducia fra cliente e negoziante è da sempre la migliore garanzia di risparmio”.

“Basta fare allarmismo sul “caro-scuola”. Le famiglie hanno tutti gli strumenti per risparmiare anche rivolgendosi alle cartolibrerie tradizionali. Senza contare che studio e formazione sono un investimento per il futuro dei nostri giovani, non un costo”. I librai e cartolibrai di Confcommercio non ci stanno e si ribellano al taglio allarmistico e parziale di alcuni servizi comparsi sui media, come sempre a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico.

“Ogni anno è la stessa storia”, dice per conto della categoria il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “si trasmette l’idea sbagliata non tanto che studiare sia un lusso, il che quando non si parla di scuola dell’obbligo può essere purtroppo vero per una fascia di popolazione, ma piuttosto che i soldi spesi dalle famiglie per l’istruzione dei figli siano tout court sprecati. Con il risultato che  per qualcuno, in effetti, vale più spendere centinaia di euro per uno smartphone nuovo piuttosto che per la scuola. Invece le spese per la formazione dovrebbero essere considerate necessarie come quelle per gli alimenti o per la salute”.

“Questo è purtroppo il male di cui soffre il nostro Paese”, prosegue Marinoni, “ci si lamenta dei soldi spesi per la formazione – a scuola come nelle imprese – e non si pensa invece a quanto ci costa tutti i giorni l’ignoranza in termini di inefficienza e ritardi nello sviluppo, a livello economico come politico e sociale”.

“Detto questo, è legittimo per le famiglie cercare di ottimizzare le spese e risparmiare. E lo possono fare anche rivolgendosi alle piccole imprese della distribuzione libraria tradizionale, dove il rapporto di fiducia fra cliente e negoziante è da sempre la migliore garanzia di risparmio. Basta pensare ai pagamenti dilazionati dei libri di testo, senza alcun onere in più”, sottolinea il direttore della Confcommercio. “Per quanto riguarda poi la cancelleria e tutto il corredo scolastico, il mercato offre tante opportunità di spesa, scegliendo fra brand noti, ovviamente più costosi, e quelli di prezzo più contenuto. L’importante per gli esercenti è garantire sempre una qualità minima e necessaria nella selezione dei prodotti in vendita”.