Sport, i gestori di impianti chiedono attenzione

05/02/2021

Le attività sportive amatoriali sono per la maggior parte ancora vietate e le società che gestiscono gli impianti come piscine o campi da calcio, sono ferme ormai da marzo 2020. Un anno di stop duro da sopportare e che ora rischia di annientarle. Questo il motivo che ha spinto Confcommercio Toscana e LIS, la Lega delle Imprese Sportive, a chiedere alla Regione Toscana un sostegno per superare la crisi causata dalla pandemia. Tra le richieste, oltre ad un ristoro a fondo perduto, "il prolungamento delle concessioni comunali", come spiega il coordinatore della LIS Toscana Michele Lucarelli. Poi, di fare in modo che "lo sport non sia la cenerentola della ripresa", come dice il direttore regionale di Confcommercio Franco Marinoni.

Le attività sportive amatoriali sono per la maggior parte ancora vietate e le società che gestiscono gli impianti come piscine, palestre o campi da calcio, sono ferme ormai da marzo 2020. Un anno di stop duro da sopportare e che ora rischia di annientarle. Questo il motivo che ha spinto Confcommercio Toscana e LIS, la Lega delle Imprese Sportive, a chiedere alla Regione Toscana un sostegno per superare la crisi causata dalla pandemia.

 

Tre le richieste principali avanzate dalle due associazioni di categoria durante il colloquio con il consigliere del presidente Giani, Massimo Pieri: un contributo ad hoc, a titolo di ristoro, per le imprese sportive con codici ATECO inerenti alla ‘famiglia’ 93.11, che non sono mai state prese in considerazione finora dai bandi regionali nonostante il gravissimo danno subito a causa del Covid. Poi, l’apertura di un dialogo con le Amministrazioni Comunali affinché proroghino le concessioni relative agli impianti, come avvenuto per esempio nei confronti degli stabilimenti balneari. E infine, ma non certo meno importante, la richiesta che le imprese dello sport non siano le ultime a ripartire.

 

Lo sport non può e non deve diventare la Cenerentola della ripartenza”, sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “invece si continua a parlarne poco o nulla, nonostante esprima numeri importanti per l’economia e abbia un valore fondamentale per la salute e la socialità”.

 

Solo le imprese che gestiscono impianti sportivi in Toscana sono 388, per un totale di 2.197 addetti. A queste vanno aggiunte le Associazioni Sportive Dilettantistiche Asd, le Società Sportive Dilettantistiche Ssd e il variegato mondo delle partite iva dello sport.

 

“I nostri impianti sono chiusi praticamente da un anno e la mancanza di una prospettiva certa sulla riapertura aggrava non poco la nostra precaria situazione economica”, sottolinea il coordinatore regionale della LIS (Lega Imprese Sportive) Michele Lucarelli, ecco perché abbiamo chiesto una mano alla Regione Toscana, che finora – anche nel bando del settembre scorso - ha preso in considerazione per gli aiuti solo Asd e Ssd, dimenticando le imprese che gestiscono gli impianti sportivi”.

 

Sulla necessità di prolungare le concessioni degli impianti affidate dai Comuni, Lucarelli precisa: “abbiamo investito nella gestione degli impianti ma abbiamo perduto ogni possibilità di trarne profitto per i 12 mesi passati e, purtroppo, per chissà quanti altri a venire. Se il tempo di gestione ci viene prolungato, possiamo almeno cercare di recuperare le spese”.

 

“Sono estremamente soddisfatto del colloquio avuto con il consigliere Pieri, che si è dimostrato sensibile e molto preparato rispetto alle istanze da noi sollevate”, prosegue Lucarelli, “le sottoporrà al più presto all’attenzione del presidente Giani, che tra le sue deleghe ha anche quella dello sport. Speriamo che questo incontro sia solo il primo passo di un lungo percorso che ci permetterà di raggiungere obbiettivi condivisi, nell'intento di risollevare il settore dell'impiantistica sportiva e in generale quello dello sport agonistico e amatoriale. E ringrazio Confcommercio Toscana che ci accompagna in questo percorso”.