RSA: il cambiamento parte dalla Toscana
05/06/2025
Dalla sperimentazione al modello condiviso: la Regione apre la strada alla gestione innovativa delle terapie farmacologiche nelle strutture assistenziali. Di questo si è parlato il 4 giugno 2025 nel partecipatissimo convegno “La gestione delle Dosi Unitarie Personalizzate per le RSA – Il modello toscano tra sperimentazione e prospettive future”. Al centro del confronto sicurezza, tracciabilità e sostenibilità. A dare il via ai lavori il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, il presidente nazionale di Confcommercio Salute Luca Pallavicini e Federico Gelli, direttore del Dipartimento Sanità, Welfare e Coesione Sociale della Regione Toscana.

Sala esaurita e confronto ricco di spunti, mercoledì 4 giugno a Firenze, in occasione del convegno “La gestione delle Dosi Unitarie Personalizzate per le RSA – Il modello toscano tra sperimentazione e prospettive future”, promosso da Confcommercio Salute, Sanità e Cura in collaborazione con Confcommercio Toscana e Studio EmmEffe, con il patrocinio della Regione Toscana.
L’evento - ospitato nella sede di Confcommercio Firenze/Arezzo - ha rappresentato un importante momento di approfondimento tra istituzioni, professionisti e operatori della filiera sociosanitaria sul tema dell’aderenza terapeutica nelle RSA e sull’attuazione della Delibera Regionale 824/2024, che ha dato il via in Toscana a una sperimentazione per la dispensazione personalizzata delle terapie farmacologiche.
A dare il via ai lavori sono stati Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Toscana, Luca Pallavicini, presidente nazionale di Confcommercio Salute, Sanità e Cura, e Federico Gelli, direttore del Dipartimento Sanità, Welfare e Coesione Sociale della Regione Toscana, a sottolineare l’importanza di un dialogo concreto e costruttivo tra pubblico e privato.
“Affrontare il tema dell’aderenza terapeutica e del deblistering - ha dichiarato Pallavicini - significa aprire una riflessione più ampia sull’organizzazione delle RSA, sul benessere degli ospiti e sulle condizioni di lavoro degli operatori sanitari. Crediamo sia fondamentale che il settore si confronti su come rendere sempre più sicuro ed efficiente il sistema di gestione delle terapie, valorizzando il contributo delle strutture e delle professionalità coinvolte, anche in un’ottica di sostenibilità e innovazione”.
Gelli ha sottolineato che “la Regione ha scelto di affrontare il tema con grande attenzione, ponendo al centro la sicurezza del paziente, la tracciabilità del farmaco e la responsabilizzazione di ogni fase del processo. L’introduzione delle Dosi Unitarie Personalizzate, se ben governata, può diventare un tassello strategico per l’intera rete assistenziale”.
Il convegno, moderato da Francesco Venneri, Clinical Risk Manager della Regione Toscana, ha ospitato interventi di rappresentanti delle Aziende Sanitarie, del mondo accademico e di esperienze operative. “Se i processi innovativi vengono accuratamente valutati con un approccio metodologico proattivo - ha evidenziato Venneri - si possono ridurre i margini di rischio e mitigare gli effetti indesiderati del cambiamento”.
Uno dei momenti centrali dell’iniziativa è stata la presentazione dello studio comparativo realizzato da Studio EmmEffe di Massimo Farina, che ha offerto una visione d’insieme dei modelli adottati in Italia per l’allestimento delle Dosi Unitarie Personalizzate. A integrazione, sono stati condivisi i risultati di un’analisi applicativa condotta in contesti operativi, che evidenzia significativi miglioramenti sia in termini di sicurezza (riduzione del rischio clinico), sia sul piano dell’efficienza organizzativa.
Tutte le parti coinvolte hanno evidenziato come questo importante appuntamento abbia rappresentato solo il primo passo di un cammino da tracciare insieme, non solo sul tema del deblistering ma anche su altri nodi cruciali per il futuro del sistema socio-sanitario toscano.