Arredamento, "riapriamo i negozi anche in zona rossa"
20/03/2021
Confcommercio Toscana e Confindustria Toscana chiedono alla Regione di valutare l’apertura dei negozi di arredamento anche in zona rossa. Hanno a disposizione spazi espositivi dalle metrature importanti, possono accettare visite su appuntamento, insomma hanno tutte le carte in regola per conciliare gli acquisti con la massima sicurezza. In questi stessi giorni, la sollecitazione è arrivata al Governo nazionale grazie all’intervento delle organizzazioni settoriali di Confcommercio (Federmobili) e Confindustria (Federlegno Arredo). “Non bloccate la filiera: vendita in sicurezza tra ampi spazi e visite su appuntamento”
Confcommercio Toscana e Confindustria Toscana chiedono alla Regione di valutare l’apertura dei negozi di arredamento anche in zona rossa. Hanno a disposizione spazi espositivi dalle metrature importanti, possono accettare visite su appuntamento, insomma hanno tutte le carte in regola per conciliare gli acquisti con la massima sicurezza. In questi stessi giorni, la sollecitazione è arrivata al Governo nazionale grazie all’intervento delle organizzazioni settoriali di Confcommercio (Federmobili) e Confindustria (Federlegno Arredo).
Il blocco delle vendite causa un blocco a tutta la filiera produttiva del mobile, che coinvolge imprese artigianali e industrie, oltre ai negozi. Una filiera che anche in Toscana ha numeri importanti e che è strettamente collegata con il settore edilizio. È assurdo fermarla proprio ora che le famiglie hanno la possibilità di fare ristrutturazioni con un incentivo statale più sostenuto.
Proprio grazie alla ritrovata centralità della casa e a misure importanti come il Bonus Mobili, il settore del legno-arredo è riuscito a contenere le perdite dovute alla pandemia. “Assurdo interrompere questo trend impedendo all’ultimo anello della filiera, i rivenditori di mobili appunto, di proseguire la loro attività”, dicono le due associazioni. “Si tratta anche di dare il giusto valore ai beni venduti dai nostri associati, divenuti ormai beni essenziali visto che gli spazi domestici sono tornati centrali nella nostra vita quotidiana. Dobbiamo consentire alle famiglie di modificarli e renderli più adatti in base alle nuove esigenze di vita e lavoro, tra didattica a distanza per i figli e smartworking per i genitori”.
Da qui, la richiesta delle associazioni di categoria: “chiediamo che nelle zone rosse ai negozi di mobili sia permessa l’apertura al pubblico almeno nella forma di accesso su appuntamento, garantendo la totale sicurezza e il rispetto delle norme anti Covid”.