Terziario Donna, verso un nuovo umanesimo d'impresa

11/03/2019

Si è svolta l'11 marzo a Firenze la prima tappa ufficiale del tour di presentazione del Manifesto del gruppo Terziario Donna Confcommercio, che condensa in 18 punti i valori ai quali ispirarsi nell’economia ma non solo. Ospite a sorpresa del convegno anche il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli. Con lui la presidente nazionale del gruppo Patrizia Di Dio, la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, il Prefetto di Firenze Laura Lega, la vicesindaca di Firenze Cristina Giachi, il Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea Beatrice Covassi, l’attivista dei diritti civili e delle donne Anna Paola Concia e Andrea Granelli, fondatore di Kanso.

“Il Manifesto di Terziario Donna condensa ‘best practice’ che tutti dovremmo seguire. Certo, è più facile criticare che imitare i buoni esempi, come è scritto sul portale del palazzo Bartolini-Salimbeni. Ma per crescere dobbiamo emulare chi fa bene, chi porta qualità, talento e onestà anche nel nostro sistema di mercato. Ecco il senso profondo di questo Manifesto: raccogliere il buono per generare il meglio”.

Lo ha detto il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, ospite a sorpresa oggi (lunedì 11 marzo) a Firenze alla presentazione del Manifesto del gruppo Terziario Donna di Confcommercio, che si è tenuta nel Centro Congressi al Duomo alla presenza della presidente nazionale del gruppo Patrizia Di Dio, della presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, del Prefetto di Firenze Laura Lega, della vicesindaca di Firenze Cristina Giachi, del Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea Beatrice Covassi, dell’attivista dei diritti civili e delle donne Anna Paola Concia e di Andrea Granelli, fondatore di Kanso, che ha moderato il dibattito. In platea ad ascoltarli c’erano 250 persone, tra le quali molti imprenditori e imprenditrici del terziario provenienti da tutta la Toscana e gli studenti delle scuole superiori fiorentine.

Quella fiorentina è stata la prima tappa del tour di presentazione in Italia del documento, che in 18 punti racchiude i valori e principi che le imprenditrici di Confcommercio vogliono condividere con tutti gli attori del mondo economico. Valori come la dignità, il rispetto, la bellezza, la legalità, il talento e la meritocrazia, la sostenibilità e la responsabilità di impresa, che sono di fondamentale importanza nella crescita economica e sociale delle aziende e del nostro Paese.

“Un Manifesto che nasce dal mondo economico ma che non è affatto solo economico, che viene dalle donne, ma non è solo per le donne perché questi valori non hanno genere, ma sono un patrimonio prezioso di tutti”, ha detto in apertura di mattina la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini.

“Il sistema valoriale espresso da questo Manifesto, in cui sono fortemente connaturati anche i temi della legalità e dell’etica, è fortemente condivisibile dal pubblico e dal privato”, ha sottolineato nel suo intervento il Prefetto di Firenze Laura Lega, “un plauso a Confcommercio che traina le imprese verso questo sistema di valori. Perché anche la legalità non si cala dall’alto ma si costruisce tutti insieme”

La presidente di Terziario Donna Confcommercio Patrizia Di Dio ha quindi presentato nel dettaglio i 18 punti del documento, “semplice, ma forte dei nostri valori di vita e di impresa, che dobbiamo rimettere al centro in un momento in cui l'Italia sembra aver smarrito dei punti di riferimento. Lo dedichiamo a chi come noi mette al centro i propri valori, a chi spera in una società più prospera e più giusta, ai portatori sani di cambiamento, a chi desidera essere protagonista del proprio futuro”.

“C’è bisogno di costruire su questi temi una nuova consapevolezza e di condividerli come valori fondanti della nostra comunità, se vogliamo che la parola si traduca in azione”, ha aggiunto Andrea Granelli, fondatore di Kanso. E Beatrice Covassi, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, ha sottolineato che “il Manifesto è il punto di partenza per l’Europa di domani, che deve cambiare paradigma: non dobbiamo misurarci sui parametri imposti da altri sul mercato economico, perché da noi l’impresa ha per fortuna ancora un volto umano. Per questo dobbiamo farci forti dei nostri valori fondanti, giocando la carta della sostenibilità non solo a livello ambientale ma anche sociale, economico, di genere”. A proposito delle differenze di genere, la vicesindaca del Comune di Firenze Cristina Giachi, ha ribadito l’importanza di “educare le nuove generazioni ad avere su ogni argomento entrambe le prospettive, maschile e femminile, per avere unità di visione e più possibilità di crescita. Dobbiamo creare un tessuto culturale favorevole alla parità di genere, partendo dalla famiglia e dalla scuola”.  “Un Paese che rinuncia alle donne è un Paese più povero perché rinuncia al 52% dei talenti utili alla crescita”, ha detto Anna Paola Concia, esortando le donne a “non avere paura del potere e della responsabilità e a rivendicare il proprio ruolo a fianco o al posto degli uomini. Mi piace questo Manifesto”, ha poi aggiunto, “perché non è frutto del vittimismo femminile, ma espressione di donne che vogliono condividere la propria idea di società”.

Nel corso dell’incontro si è anche parlato di violenza sulle donne, grazie all’intervento di Fiamma Meli del comitato fiorentino della Croce Rossa Italiana, che ha denunciato il preoccupante aumento di episodi di cronaca e ha annunciato l’inizio di una collaborazione con l’associazione di categoria del terziario: “Confcommercio sarà al nostro fianco come partner per l’apertura di Kairos, una casa rifugio per le donne vittime di violenza, che avrà sede in un’ala del palazzo della Croce Rossa in Lungarno Soderini. Il prossimo 20 giugno il chiostro di Santa Maria Novella ospiterà la “Charity Gala dinner”, cena di beneficenza che servirà proprio a raccogliere fondi a sostegno di questo progetto”.