Saldi invernali 2025: si parte il 4 gennaio
20/11/2024
Lo ha deciso la Giunta regionale Toscana, votando all’unanimità per stabilire nel primo giorno feriale antecedente l'Epifania, coincidente appunto con il 4 gennaio 2025, la data di inizio delle vendite di fine stagione invernale, che dureranno sessanta giorni. Si ricorda che la normativa regionale prevede il divieto di effettuare vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti l’avvio dei saldi. Scopri le regole per effettuare correttamente le vendite nel periodo.
I saldi invernali 2025 inizieranno sabato 4 gennaio. Lo ha deciso la Giunta regionale Toscana durante la seduta del 18 novembre scorso, votando all’unanimità per stabilire nel primo giorno feriale antecedente l'Epifania, coincidente appunto con il 4 gennaio 2025, la data di inizio delle vendite di fine stagione invernale.
Si ricorda che la normativa regionale prevede il divieto di effettuare vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti l’avvio dei saldi.
Come funzionano i saldi
I saldi sono vendite di fine stagione e riguardano tutti i prodotti che, come recita l’art. 15 del D. Lgs. 114/98 (Decreto Bersani), se non venduti entro un certo periodo di tempo sono suscettibili di notevole deprezzamento.
Nei saldi, quindi, è interessata la merce rimasta alla fine della stagione autunno/inverno o primavera/estate. Le promozioni, invece, riguardano alcuni articoli ai quali vengono applicati ribassi di prezzo (generalmente con percentuali di sconto più basse di quelle applicate durante i saldi) per agevolare le vendite di un certo prodotto o, in generale, nel negozio.
Curiosità
Ma perché le vendite di fine stagione si chiamano saldi? Questa parola è entrata ormai nel gergo comune con una qualifica ben precisa, ma in realtà è strettamente connessa ad un lessico commerciale. Il termine "saldi" indica, infatti, la differenza tra le entrate e le uscite, nonché un "saldo" positivo o negativo; motivo per cui i saldi sono la merce che non è stata venduta in un negozio a fine stagione e la vendita stessa dell'invenduto.
Il vademecum
La normativa impone agli esercenti di esporre chiaramente il prezzo originale della merce, con la relativa percentuale di sconto applicata.
Il cambio merce dopo l'acquisto non è invece obbligatorio, ma è lasciato alla discrezionalità del commerciante, a meno che il prodotto non abbia gravi vizi occulti. In questo caso, scatta l'obbligo della sostituzione o della restituzione del prezzo.
Il negoziante deve inoltre accettare sempre il pagamento con carta.