"Le imprese vanno sostenute con ogni mezzo"

06/11/2020

Venerdì 6 novembre 2020 la Nazione -Firenze ospita una amara riflessione del direttore di Confcommercio. "Non ci piace questo regime da dpcm. Dimostra quanto la politica sia lontana dalla gente. È possibile che un imprenditore debba restare col fiato sospeso fino all'ultimo, per scoprire con poche ore di anticipo come dovrà organizzare il lavoro il giorno dopo l'uscita del nuovo testo di legge?". Prosegue poi con un'esortazione: "aiutiamo le imprese a superare questa lunga notte e a mantenere l'occupazione. Perché quando usciremo dal tunnel, dovremo essere in grado di agganciare la ripartenza. Come potremo farlo se ci arriviamo stremati?".

"Non ci piace questo regime da dpcm. Dimostra quanto la politica sia lontana dalla gente". Si apre così l'amara riflessione del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, pubblicata venerdì 6 novembre 2020 sulla Nazione di Firenze.

"È possibile - prosegue Marinoni - che un imprenditore debba restare col fiato sospeso fino all'ultimo, per scoprire con poche ore di anticipo come dovrà organizzare il lavoro il giorno dopo l'uscita del nuovo testo di legge? Non sembri una cosa formale: ci sono da gestire turni, ordinativi, magazzino, scadenze. Con l'improvvisazione non si porta avanti un'impresa, figurarsi un Paese. La prima volta si può capire: si risponde all'emergenza con l'emergenza. Ma questo sistema da cardiopalmi va avanti da marzo scorso e verrebbe da dire "usque tandem?". Conviviamo da mesi con la pandemia, il governo dovrebbe aver trovato altri sistemi per normare la sicurezza. Magari, legiferando senza scavalcare il Parlamento, che sembra diventato un mero organo consultivo".

"Dobbiamo poi sostenere le imprese con tutti i mezzi, affinché riescano a superare questa lunga notte e a mantenere l'occupazione. Perché quando usciremo dal tunnel, dovremo essere in grado di agganciare la ripartenza con energia e prontezza. Come potremo farlo se ci arriveremo stremati? Qualcuno ce la farà a reggere, ma per molti, ormai è certo, il destino è purtroppo segnato. Sono saltati equilibri consolidati: con 11milioni di turisti in meno a Firenze, spariti dall'oggi al domani e che non torneranno in pochi mesi, difficile prevedere un futuro con le stesse opportunità di "prima". È probabile che non ci sarà più spazio per tutti...".

"E allora, è macabro ma è purtroppo così, dobbiamo ascoltare anche il grido di dolore di chi chiede almeno di morire con dignità. Facciamo in modo che una persona possa dire conclusa la sua esperienza imprenditoriale senza essere travolto da procedure fallimentari, condanne umane e sociali che la marchierebbero per il resto dei suoi giorni. Soprattutto, senza che vengano meno dignità, amor proprio, speranza".