In vigore dal 1° luglio il nuovo protocollo anti-Covid
01/07/2022
Aggiornato il documento per i luoghi di lavoro privati al chiuso, che aggiorna i precedenti accordi. Il documento attuale risulta più snello e contiene una serie di misure di prevenzione che tengono conto dell’evoluzione della situazione pandemica: è una semplificazione importante del quadro di regole ma non è un “liberi tutti”, considerata l’impennata dei contagi di questi giorni e la conseguente esigenza di conservare misure efficaci per prevenire il rischio di contagio. L’uso della mascherina “rimane un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio”. Il testo sarà ridiscusso entro il 31 ottobre.
Entra in vigore il 1° luglio 2022 il nuovo Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro. Il Protocollo, sottoscritto il 30 giugno, aggiorna e rinnova i precedenti accordi su invito del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e del ministro della Salute, che hanno promosso un nuovo confronto tra le parti sociali.
Nel testo si tiene conto delle misure di contrasto e di contenimento della diffusione del SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro, già contenute nei Protocolli condivisi sottoscritti successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza, in particolare il 14 marzo, il 24 aprile 2020, il 6 aprile 2021, sviluppati anche con il contributo tecnico-scientifico dell’INAIL.
Il documento attuale risulta però più snello e contiene una serie di misure di prevenzione che tengono conto dell’evoluzione della situazione pandemica: è una semplificazione importante del quadro di regole ma non è un “liberi tutti”, considerata l’impennata dei contagi di questi giorni e la conseguente esigenza di conservare misure efficaci per prevenire il rischio di contagio e di garantire condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti e delle modalità di lavoro.
Finita l’emergenza, ma non l’epidemia
“L’emergenza Covid è finita, ma non è finita l’epidemia, per cui era necessario riscrivere i protocolli, semplificando le previsioni del 2020 e del 2021, fornendo altresì un quadro di regole e comportamenti per fronteggiare i rischi legati alla pandemia", scrive in una nota Confcommercio.
"L’uso delle mascherine non rappresenterà più un obbligo, ma in alcuni casi e circostanze in cui sarà coinvolto il medico competente, o nei confronti di lavoratori fragili, l’utilizzo potrà ancora chiedersi in forma obbligatoria. Insomma, non abbassiamo la guardia, ma vogliamo dare uno strumento certo e rispondente alla normativa e alla situazione attuale. Entro fine ottobre ci rivedremo per valutare l’esito di questo periodo di applicazione del protocollo, anche alla luce del quadro normativo ed epidemiologico".
Le nuove misure di prevenzione
Tutte le parti sociali hanno dimostrato grande senso di responsabilità e, vista la ripresa dei contagi, hanno saputo fissare alcune regole-chiave che avranno un ruolo importante nel contribuire al contenimento del virus.
Le misure prevenzionali riguardano in particolare le informazioni, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, a tutti i lavoratori e a chiunque entri nel luogo di lavoro del rischio di contagio da Covid-19, le modalità di ingresso nei luoghi di lavoro, la gestione degli appalti, la pulizia e la sanificazione dei locali e il ricambio dell’aria, le precauzioni igieniche personali, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, la gestione degli spazi comuni, la gestione dell’entrata e uscita dei dipendenti, la gestione di una persona sintomatica in azienda, la sorveglianza sanitaria, il lavoro agile, la protezione rafforzata dei lavoratori fragili.
Centrale è il ruolo dei comitati aziendali per l’applicazione e la verifica delle regole prevenzione.
Mascherine FFP2 ancora importanti
Il Protocollo indica nell’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo facciali filtranti FFP2 un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative.
A tal fine, il datore di lavoro assicura la disponibilità di FFP2 al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo. Inoltre, il datore di lavoro, su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi sopra richiamati, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili.
Le Parti si impegnano a incontrarsi ove si registrino mutamenti dell’attuale quadro epidemiologico che richiedano una ridefinizione delle misure prevenzionali qui condivise e comunque entro il 31 ottobre 2022 per verificare l‘aggiornamento delle medesime misure.