Federmoda Toscana: "bene i saldi posticipati ma vogliamo riaprire"
01/12/2020
La presidente regionale della categoria Federica Grassini plaude la decisione della Regione Toscana di far slittare l'inizio dei saldi invernali al 30 gennaio 2021. "Ma la situazione del settore moda resta molto critica anche perché il governo, inspiegabilmente, continua a tenere fuori dai ristori alcuni codici Ateco del nostro settore. E, soprattutto, abbiamo bisogno di riaprire i nostri negozi: la Toscana deve tornare in area gialla al più presto. Non possiamo rischiare di perdere anche lo shopping di Natale. Per tanti equivarrebbe alla chiusura".
“Ringraziamo la Regione Toscana, e in particolare l’assessore Leonardo Marras, per aver accettato la nostra richiesta di posticipare i saldi invernali. Ma la situazione del settore moda resta molto critica anche perché il governo, inspiegabilmente, continua a tenere fuori dai ristori alcuni codici Ateco del nostro settore. E, soprattutto, abbiamo bisogno di riaprire i nostri negozi: la Toscana deve tornare in area gialla al più presto”. Lo afferma la presidente della Federazione Moda Italia Confcommercio della Toscana Federica Grassini all’indomani dell’approvazione da parte della giunta regionale della delibera che fissa al 30 gennaio 2021, anziché al giorno prima dell’Epifania, l’avvio delle vendite di fine stagione.
“La stessa delibera regionale, in virtù dello stato di crisi che stiamo vivendo, permette a chi lo vorrà di continuare a fare sconti e promozioni anche nei trenta giorni precedenti i saldi, quando normalmente sarebbero vietati. Si conferma quindi la strategia portata avanti di comune accordo da Regione e associazioni di categoria già nel periodo estivo, all’insegna di una elasticità che potrebbe servire a mantenere un po’ più vivaci le vendite”, prosegue la presidente di Federmoda Toscana.
“Purtroppo, disperiamo ormai di poter recuperare quanto perduto in quest’anno terribile, tra chiusure forzate imposte dai Dpcm e stasi dei consumi”, dice la presidente Grassini, “ci sono imprese che hanno fatturato fino al 70% in meno rispetto al 2019, soprattutto tra chi vende capi più importanti, adatti alle cerimonie. Eppure, il governo sembra non accorgersene, come conferma il decreto Ristori Quater in vigore dal 30 novembre, che davvero senza motivo continua ad escludere dai contributi a fondo perduto alcuni codici Ateco come il 47.71.30 relativo alle attività commerciali di camicie e maglieria, che pure hanno subito lo stesso calo di fatturato degli altri. Contiamo che si risolva subito anche questa anomalia, come già avvenuto nel caso dei negozi di calzature, anch’essi lasciati inspiegabilmente fuori dal primo decreto Ristori e poi fatti rientrare come era giusto che fosse”.
“Quello che più ci preme, però, è non perdere lo sprint dello shopping di Natale: contiamo che le nostre attività in Toscana si possano riaprire al pubblico già da giovedì prossimo, 3 dicembre, o da venerdì 4, in modo da non rinunciare ad un altro fine settimana prezioso per le vendite. Non vorremmo che l’entusiasmo dei consumatori fosse intercettato soltanto dalle grandi piattaforme internazionali dell’e-commerce. Già siamo stati penalizzati dal fatto che nel giro di pochissime ore la nostra regione è passata dal giallo al rosso e continua ad essere zona rossa nonostante i parametri siano molto migliorati. Abbiamo perso il Black Friday, ora non possiamo rischiare di perdere oltre: la Toscana ha tutte le carte in regola per tornare in area gialla. Shopping e sicurezza si possono conciliare: lo stiamo facendo da mesi, abbiamo investito energie e risorse economiche per adeguare i nostri negozi. Impedirci di lavorare ancora, senza avere certezze sui futuri sviluppi della pandemia, è un gioco al massacro. A perdere, però, non saremmo solo noi, ma l’intera economia toscana”, conclude la presidente Grassini.