Daniele Barbetti riconfermato alla presidenza di Federalberghi Toscana

29/03/2023

L’imprenditore chiancianese, 39 anni, una laurea in filosofia e albergatore da 4 generazioni, è stato rieletto all'unanimità per acclamazione nel corso dell'assemblea che si è svolta a Montecatini Terme. Continuerà a guidare l’associazione di categoria aderente a Confcommercio per i prossimi 5 anni. Tra gli obiettivi di questo secondo mandato Barbetti include la lotta all’abusivismo, la richiesta di più risorse per l’innovazione e la riqualificazione delle strutture, più formazione per la crescita delle professionalità necessarie, ma anche maggiore coordinamento fra territori e fra pubblico e privato. “Il mio primo obiettivo sarà quello di ottenere la piena legittimazione del comparto alberghiero come vero protagonista dell’economia toscana, meritevole dunque di risorse e di politiche adeguate a sostenerne lo sviluppo. Non è un settore per investimenti accessori, come ancora qualcuno si ostina a credere, ma una vera macchina da guerra capace di produrre numeri importanti sul fronte dell’occupazione e della ricchezza”

 

Daniele Barbetti è stato riconfermato all’unanimità per acclamazione presidente di Federalberghi Toscana, l’associazione del sistema Confcommercio che rappresenta le strutture ricettive alberghiere.

 

La sua nomina, avvenuta il 29 marzo 2023 nel corso dell’assemblea elettiva che si è svolta a Montecatini Terme alla presenza del direttore nazionale di Federalberghi Alessandro Massimo Nucara e del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, sottolinea il grande apprezzamento dei colleghi  per il lavoro svolto da Barbetti nel suo primo mandato, segnato dalle vicende difficili della pandemia e dall’impegno per la ripartenza del settore. Ora continuerà a guidare la Federalberghi regionale per i prossimi cinque anni.

 

Albergatore da quattro generazioni, 39 anni, laureato in filosofia, Daniele Barbetti da sempre si occupa attivamente della gestione delle imprese ricettive di famiglia, compito a cui affianca l’impegno sindacale a favore della categoria. In ambito confederale ricopre diversi incarichi: vicepresidente nazionale di Federalberghi Terme e presidente di Federalberghi Chianciano Terme, dal 2022 è anche delegato per Confcommercio Toscana al coordinamento tecnico del comparto turismo, alla programmazione dei fondi strutturali europei e al legislativo.

 

Tra gli obiettivi di questo secondo mandato Barbetti include la lotta all’abusivismo, la richiesta di più risorse per l’innovazione e la riqualificazione delle strutture, più formazione per la crescita delle professionalità necessarie, ma anche maggiore coordinamento fra territori e fra pubblico e privato. “Il mio primo obiettivo sottolinea – sarà quello di ottenere la piena legittimazione del comparto alberghiero come vero protagonista dell’economia toscana, meritevole dunque di risorse e di politiche adeguate a sostenerne lo sviluppo. Non è un settore per investimenti accessori, come ancora qualcuno si ostina a credere, ma una vera macchina da guerra capace di produrre numeri importanti sul fronte dell’occupazione e della ricchezza”

 

Che la ricettività alberghiera sia il motore del turismo in Toscana lo confermano i dati: con 2.800 imprese per un totale di oltre 190mila posti letto, da sola assorbe il 65,7% degli arrivi (10 milioni) e circa la metà delle presenze totali (24milioni). Sviluppa un fatturato annuo di circa 4 miliardi di euro (4,2 miliardi di euro nel 2019, ultimo anno pre Covid) e una media di circa 17 mila occupati, che raggiungono punte di 27mila nei periodi di alta stagione. “Senza contare i numeri dell’indotto, dalle imprese di pulizia e lavanderia a trasporti, ristorazione e quanto altro ruota intorno ai servizi offerti ai clienti”, sottolinea Barbetti.

 

Forte di una grande rappresentatività (circa duemila imprese alberghiere associate sulle 2.800 esistenti in Toscana) e dell’adesione a Confcommercio, Federalberghi conta in Toscana 16 sedi territoriali. “Il nostro è un sistema formato da grandi catene alberghiere come da piccole strutture a gestione familiare, tutte di grande qualità e vocazione all’accoglienza. Valori che hanno contribuito a rendere la Toscana una delle regioni italiane più conosciute al mondo, la sola insieme alla Sicilia ad avere l’onore di una declinazione del nome in inglese: Tuscany”.  

 

Secondo obiettivo di mandato sarà il sostegno alla crescita e alla qualificazione del comparto, attraverso gli incentivi regionali e la facilitazione dell’accesso al credito. “Il settore alberghiero si sta dimostrando straordinariamente vivace negli investimenti e non potrebbe essere altrimenti: a noi non è permesso invecchiare né vivere di rendita alle spalle della grande bellezza toscana. Il mercato internazionale è molto competitivo, gli standard sono altissimi e la sfida è mantenersi sempre all’altezza dei trend di mercato e delle aspettative dei clienti”.

 

Da qui, la necessità che la Regione Toscana in primis favorisca l’accesso alle risorse dei fondi europei, “con bandi che tengano conto delle peculiarità del nostro settore, non più ricalcati solo e soltanto sulla fotografia delle imprese produttive”.

 

La collaborazione tra pubblico e privato è la chiave di volta per il successo del turismo. “Ci vogliono imprese d’eccellenza in un territorio già aperto all’accoglienza a livello infrastrutturale – spiega il presidente Barbetti – su questo la Toscana può migliorare, implementando l’accessibilità turistica delle infrastrutture, dagli aeroporti all’alta velocità, senza dimenticare la costa e la continuità territoriale con le isole dell’arcipelago”.

 

Oltre alle infrastrutture, la collaborazione pubblico-privato può migliorare coordinamento e promozione: “con tempi più adeguati ai ritmi del mercato e con una comunicazione capace di trasmettere tutta la bellezza e la complessità della nostra regione, che ha territori e anime molto diverse fra loro. Una ricchezza, perché spinge i turisti ad una permanenza più lunga, ma anche un ostacolo, per via della frammentazione dell’offerta”. Il cambiamento è nell’aria: “oggi il turista non è più stanziale, sceglie un’area da esplorare e lì si muove spostandosi di struttura in struttura: due giorni in una città d’arte, uno in una località termale, due sulla costa e via così. Per questo il campanilismo ha fatto il suo tempo: dobbiamo ragionare a livello di sistema, condividendo le buone pratiche. Indipendentemente da dove si trovi, il turista è una ricchezza per tutti perché può muoversi e può ritornare. Ecco perché serve anche una promozione più integrata. Certo, per fare questo occorre un cambiamento epocale di mentalità, forse contrario alla tradizione storica, ma irrinunciabile per stare in un mondo sempre più aperto e connesso.”.

 

Barbetti auspica quindi una maggiore cooperazione tra grandi e piccole destinazioni: “sfruttare i grandi attrattori per far conoscere la Toscana meno nota va nell’ordine della sostenibilità del turismo, perché si toglie il carico in eccesso dalle mete più conosciute, e in quello di uno sviluppo più diffuso e condiviso”.

 

Sul fronte dell’abusivismo, Daniele Barbetti ricorda che “la Toscana è la regione principe in Italia per numero di annunci sui portali degli affitti brevi, a dimostrazione del suo grande valore turistico, ma nelle pieghe di questi numeri si nascondono situazioni non sempre chiare. Il turismo deve diventare un’attività professionale d’impresa, riconosciuta, regolata e regolabile a norma di legge. Fenomeni non professionali come la locazione breve stanno distruggendo la vivibilità dei nostri centri storici, non tutelano i consumatori e tolgono alle amministrazioni locali ogni possibilità di gestire meglio i flussi del turismo”.

 

Altro nodo importante da affrontare per il comparto alberghiero, la formazione del personale: “la mancanza di professionalità adeguate sta diventando cronica e rischia di rallentare la crescita della qualità dell’accoglienza e dei risultati economici aziendali. Dobbiamo rafforzare le relazioni con il sistema dell’istruzione pubblica, istituti alberghieri e tecnici professionali del turismo, prima di tutto. Poi proseguire le esperienze positive degli IFTS, determinanti per la creazione del nuovo management”, conclude Daniele Barbetti.

 

 

 

I numeri del comparto alberghiero in Toscana

2.800 ca.        le strutture

87.000 ca.       le camere

192.640           i posti letto

17mila ca        la media degli occupati stabili nel corso dell’anno (2021)

27mila ca        gli occupati nei periodi di alta stagione

4 miliardi €      il fatturato annuo

10mln ca         gli arrivi

Il comparto alberghiero offre

  • il 33,5% dei posti letto totali.

Da solo assorbe:

  • il 65,7% degli arrivi totali
  •  il 64 % degli arrivi da Italia
  •  il 67 % degli arrivi esteri.