"A tavola con buon senso", il vino a pasto non è contro la legge!

21/02/2025

Confcommercio Toscana e Fipe hanno organizzato a Firenze un pranzo con autorità e giornalisti per dimostrare che uno o due bicchieri di vino a pasto non sono contro le regole del nuovo codice della strada. Tra i commensali il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani con la vicepresidente Stefania Saccardi e l’assessore Leonardo Marras; l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Giovanni Bettarini, il segretario generale della Camera di Commercio di Firenze Giuseppe Salvini, il presidente dei ristoratori fiorentini Marco Stabile e quello dei locali da ballo Riccardo Tarantoli, insieme ai direttori responsabili di varie testate giornalistiche locali. Scopri come è andata...

Bere un bicchiere o due di vino a pasto non è contro la legge”. A ribadire il concetto sono Confcommercio Toscana e FIPE Confcommercio, la federazione italiana dei pubblici esercizi, che per dimostrarlo oggi (venerdì 21 febbraio 2025) hanno organizzato nel ristorante ‘Vivo’ di Firenze  un evento speciale, pronto per essere replicato in altre città capoluogo toscane: un pranzo aperto ad esponenti delle istituzioni e giornalisti, che hanno accompagnato alle pietanze una certa quantità di vino, per poi sottoporsi volontariamente a un test alcolemico con un etilometro professionale. Slogan dell’iniziativa era “A tavola con buon senso: vino, cultura e sicurezza”. I risultati: su un totale di 35 persone sottoposte a controllo subito dopo il pasto, solo una è risultata con un tasso alcolemico di 0,64, superiore al limite consentito. Tuttavia, dopo circa venti minuti, il valore è sceso ben al di sotto della soglia di legge.

 

“È la conferma che un paio di bicchieri di vino al pasto non fanno oltrepassare la soglia prevista dalla legge – ha detto il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni -. È evidente che il problema sta altrove: nei superalcolici consumati in maniera sfrenata, nell'abuso sconsiderato e nel consumo esagerato. A chi si mette alla guida con un tasso di alcol superiore allo 0,50 fanno bene a ritirare la patente”.

 

All'evento hanno partecipato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani con la vicepresidente Stefania Saccardi e l’assessore Leonardo Marras; l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Giovanni Bettarini, il segretario generale della Camera di Commercio di Firenze Giuseppe Salvini, il presidente dei ristoratori fiorentini Marco Stabile e quello dei locali da ballo Riccardo Tarantoli, insieme ai direttori responsabili di varie testate giornalistiche locali. Ad accoglierli c’erano il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano e il direttore generale Franco Marinoni. Con loro a spiegare i motivi dell’iniziativa anche Carlo Macchi, giornalista esperto di enogastronomia.

 

“Il nostro obiettivo – spiega Marinoni - è fermare l’allarmismo creato da una cattiva interpretazione del nuovo Codice della Strada, che ha portato a un drastico calo dei consumi nei pubblici esercizi, mettendo in difficoltà il settore della ristorazione e ovviamente tutta la filiera produttiva. Il nuovo Codice della Strada – sottolinea - non ha introdotto alcun divieto assoluto sul consumo di alcol (ad eccezione che per i neopatentati e gli autisti professionisti), ma ha confermato i limiti già esistenti per chi si mette alla guida, 0,50 grammi di alcol per litro di sangue, esattamente come prima, inasprendo semplicemente le sanzioni e le contravvenzioni”.

 

"Non mettiamo in discussione la necessità di contrastare l'abuso di alcol, ma vogliamo sottolineare che uno o due bicchieri di vino durante un pasto equilibrato non costituiscono un pericolo né tantomeno un reato - aggiunge il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che è anche vicepresidente vicario nazionale di Fipe – Il pranzo è stata un'occasione per sfatare falsi allarmismi e valorizzare uno stile di vita responsabile. Il vino è segno identitario del nostro Paese, non è giusto che finisca nel mirino di una campagna denigratoria che non giova a nessuno. Richiamiamo piuttosto alla responsabilità personale, senza diffondere falsità”.

 

“Il messaggio che vogliamo trasmettere è di buon senso: ognuno deve conoscere i propri limiti e comportarsi di conseguenza, senza cedere a un panico ingiustificato che penalizza inutilmente il settore della ristorazione. Il consumo responsabile di vino fa parte della nostra cultura e del nostro stile di vita, basato sulla convivialità e sulla moderazione, e non ha niente a che vedere con i modelli di consumo di altri Paesi, dove l’eccesso è quasi la norma”, sottolineano Marinoni e Cursano.

 

Il format di “A tavola con buon senso”, che sarà replicata in altre città toscane, si inserisce in una più ampia campagna di informazione promossa da FIPE e Confcommercio per sensibilizzare cittadini e istituzioni sull'importanza di una comunicazione chiara ed equilibrata sul tema del consumo di alcol e sicurezza stradale.