Voucher, "ridicolo usarlo per le sole strutture ricettive"

26/07/2018

Il presidente di Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano critica la possibilità che il Governo reintroduca i voucher nel turismo escludendo i pubblici esercizi. “Se è vero che il voucher è uno strumento legale e tracciabile per regolamentare le prestazioni di lavoro occasionali, tutte le imprese che abbiano a che fare con picchi di lavoro discontinui, improvvisi e difficilmente pianificabili devono poterne fare uso. Se si temono gli abusi, basta fare più controlli e sanzioni severe”.

“Una vera assurdità l’idea di reintrodurre i voucher nel settore turismo limitandone l’uso alle sole strutture ricettive. La toppa rischia di essere peggiore del buco”. È categorico Aldo Cursano, presidente regionale della Fipe-Confcommercio, la federazione a cui appartengono i pubblici esercizi.

Per ora sono solo indiscrezioni, quelle trapelate in merito alle intenzioni del Governo, ma la categoria è fortemente preoccupata. “Siamo sempre alla storia dei figli e dei figliastri. Non si capisce perché i voucher non possano essere usati anche da tutte le altre aziende del settore turismo che applicano il contratto collettivo”, prosegue Cursano, “se è vero che il voucher è uno strumento legale e tracciabile per regolamentare le prestazioni di lavoro occasionali, tutte le imprese che abbiano a che fare con picchi di lavoro discontinui, improvvisi e difficilmente pianificabili devono poterne fare uso”.

“Le imprese a vocazione turistica, e dunque non solo alberghi, ma anche ristoranti, stabilimenti balneari, locali da ballo e tutti i pubblici esercizi, devono rispondere allo stesso modo ad una domanda di lavoro caratterizzata da alta flessibilità e stagionalità. Non possono esserci differenze negli strumenti contrattuali consentiti.”.

Per il presidente della Fipe Toscana “se le indiscrezioni fossero confermate si creerebbe una situazione paradossale, incomprensibile nella logica e discriminante negli effetti. Oltre tutto è ingiusto negare la possibilità di accesso ai voucher all’intero settore dei pubblici esercizi per il timore di abusi. Gli abusi si contrastano con controlli più serrati e sanzioni più severe, non certo penalizzando gli imprenditori seri che rispettano le regole”.

Il timore dell’associazione di categoria è che il doppio intervento di restrizione sul lavoro a tempo determinato e di negazione dell’uso dei voucher comporti l’irrigidimento di un settore fondamentale del Made in Italy e del turismo. “Non dimentichiamo che le aziende della ristorazione sono la componente essenziale e maggioritaria del turismo, anche sotto il profilo della creazione di posti di lavoro stabili”, sottolinea Aldo Cursano.