Turista delle radici, chi è, cosa cerca e perchè è importante per il turismo italiano
05/02/2025
Se ne è parlato al convegno organizzato a Firenze da Confcommercio Toscana e Italea Toscana, declinazione regionale di Italea, il programma lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU. L'iniziativa ha acceso i riflettori su un'opportunità strategica per l'Italia: valorizzare borghi e tradizioni per attrarre discendenti di emigrati. 'Un viaggio del cuore e una risorsa per il futuro', sottolinea il presidente della Regione Toscana Giani, mentre il responsabile del progetto per il MAECI De Vita evidenzia il ruolo chiave di Italea nella promozione di esperienze autentiche e sostenibili.

Viene da lontano, ma l’Italia è sempre stata nel suo cuore. Ha tra i 40 e i 60 anni, vive in Nord America, Sud America, Australia o Europa, ed è un discendente di emigrati italiani. Torna nel nostro Paese per un viaggio che è molto più di una vacanza: è un ritorno alle origini, un percorso carico di emozioni che lo porta a scoprire i borghi, le case e le strade percorse dai suoi antenati.
È il "rootista”, ovvero il “turista delle radici", così come delineato dall’indagine condotta da SWG per Confcommercio - Imprese per l’Italia, di cui si è parlato oggi (mercoledì 5 febbraio 2025) a Firenze nel convegno organizzato in Palazzo Strozzi Sacrati da Confcommercio Toscana e Italea Toscana, declinazione regionale di Italea, il programma lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU. Presenti al convegno anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore Leonardo Marras, che in apertura hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa per mettere a punto le misure utili a valorizzare anche in Toscana il turismo delle radici, che apre nuove prospettive di crescita.
“Non si pensa spesso alla Toscana come terra di emigrazione – ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani -. Altre regioni hanno certo numeri maggiori. Ma non sono comunque pochi i toscani all’emigrati all’estero: nell’Ottocento, il secolo dopo una volta finita la seconda guerra mondiale, qualcuno anche più di recente, visto che nel 2023 erano 214 mila i toscani nel mondo, quasi il 6 per cento della popolazione residente. E i figli, nipoti e bisnipoti di quei migranti, con la Toscana nel cuore, potrebbero oggi tornare a visitare la Toscana diffusa dei loro avi, i suoi borghi pittoreschi, le dolci colline, le isole e le montagne. Una scommessa ed un’opportunità. Un viaggio del cuore a ritroso– ha proseguito Giani – Dallo Scozia e dalla Francia ad esempio dove figurinai, camerieri, braccianti ed operai sono emigrati dalla Lunigiana, dalla California, Argentina e Brasile dove tanti sono i lucchesi, dall’Australia che fu scelta da numerosi elbani. Li aspettiamo”.
Questo particolare tipo di viaggiatore resta in media 12-15 giorni nel nostro Paese, con un budget fra i 3.000 e i 5.000 euro comprensivo di volo, soggiorno, pasti, trasporti e attività. Viaggia in coppia o in famiglia e privilegia soggiorni in piccoli hotel, B&B o case vacanza nei borghi di origine. Vuole esperienze autentiche, dalla visita ai luoghi dove tutto è iniziato all’enogastronomia tipica, e spesso si affida a percorsi organizzati per ricostruire il passato della propria famiglia.
Secondo Giovanni Maria De Vita, responsabile del progetto per la Direzione Generale Italiani all’Estero – MAECI, Il turismo delle radici «è una risposta all’overtourism: chi viene è interessato a vivere un’esperienza diversa. Viene per visitare i nostri piccoli borghi ma anche per vivere le tradizioni e abitudini di quei luoghi di cui tanto ha sentito parlare attraverso i ricordi delle generazioni che lo hanno preceduto», ha affermato durante il convegno fiorentino
De Vita ha descritto coi numeri l’entità del progetto: Italea ha costruito sul territorio una rete capillare e dinamica con 20 gruppi regionali e 16 coordinatori; sono oltre 4.500 le richieste di viaggi o ricerche genealogiche e oltre 1 milioni di accessi a italea.com. Italea Card - che offre tanti vantaggi, sconti e agevolazioni per chi viene in Italia a scoprire le sue origini – conta oltre 650 partner, 55.000 utenti attivi e oltre 11.000 iscritti al programma. E ancora: 833 Comuni delle Radici e 742 eventi già organizzati. Oltre 60 eventi di sensibilizzazione in Italia organizzati dalle Italee regionali per favorire le occasioni di collaborazione e confronto; 19 missioni all’estero in 13 Paesi con una partecipazione stimata di oltre 1,5 milioni di persone.
“A differenza del turista tradizionale, il turista delle radici non è attratto dalle mete più note, ma dalle località legate alla sua storia familiare. Questo significa, anche per la Toscana, che puntare su questa tipologia di turista equivale a valorizzare borghi, tradizioni e territori meno battuti, creando un ponte tra il passato e il futuro, tra chi è partito e chi ora ritorna – evidenzia il presidente di Confturismo Toscana Confcommercio Daniele Barbetti - Dobbiamo intercettare questi viaggiatori con un’offerta sempre più su misura, in grado di trasformare il ritorno a casa in un’esperienza indimenticabile. Convegni come questo di Firenze servono proprio a mettere in rete tutti i soggetti che compongono la filiera del turismo delle radici, dagli enti pubblici a musei, archivi, strutture ricettive e tutti i professionisti e le imprese del turismo potenzialmente interessati”.
“L’enogastronomia ha un ruolo importante nel percorso di recupero delle memorie familiari, ecco perché come Fipe Confcommercio guardiamo con interesse a questo nuovo segmento dell’offerta turistica – ha sottolineato il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che è anche vicepresidente vicario nazionale dei pubblici esercizi Fipe Confcommercio – ci aiuta a mettere in rilievo i nostri valori e a promuovere anche all’estero la conoscenza della vera tradizione culinaria italiana. I turisti delle radici sono mossi dall’amore e dal rispetto per l’Italia: nulla di più desiderabile come antidoto a quel turismo di massa che è diventato ormai insostenibile in tante grandi città italiane”.
PROFILO DEL TURISTA DELLE RADICI (scarica qui l'indagine completa realizata da Confcommercio - Imprese per l'Italia)
Identikit
- Età media: tra i 40 e i 60 anni
- Origine: Nord America (USA, Canada), Sud America (Argentina, Brasile), Australia, Europa (Francia, Germania, UK)
- Discendenza: figli, nipoti o pronipoti di emigrati italiani
- Viaggi precedenti in Italia: molti tornano per la prima volta o dopo diversi anni
Motivazioni di viaggio
- Ricerca delle proprie origini e della storia familiare
- Visita ai borghi natali degli antenati
- Incontro con parenti lontani
- Esperienze culturali ed enogastronomiche autentiche
- Interesse per la lingua e le tradizioni italiane
Durata media del soggiorno
- 12-15 giorni, con differenze tra chi visita solo la regione d’origine e chi include altre tappe
Budget di spesa
- 3.000 - 5.000 euro a persona, comprensivi di volo, alloggio, pasti, trasporti interni e attività
Tipologia di soggiorno
- Strutture di piccole dimensioni: B&B, agriturismi, case vacanza o piccoli hotel nei borghi
- Alcuni scelgono di soggiornare presso parenti
Attività principali
- Ricerche genealogiche: visite ad archivi storici e parrocchiali
- Percorsi sulle tracce degli antenati: case natali, cimiteri, vie dell’emigrazione
- Esperienze enogastronomiche: degustazioni, lezioni di cucina tipica
- Turismo esperienziale: artigianato locale, festival e rievocazioni storiche
- Cultura e italianità: apprendimento della lingua, scoperta del lifestyle italiano
Tipologie di turisti delle Radici (Personas SWG-Confcommercio)
- Il Nostalgico – Emigrato in giovane età, torna per un viaggio emozionale nel passato
- L’Ambassador – Viaggia spesso in Italia, è autonomo e ambasciatore della cultura italiana all’estero
- Il Discendente – Vuole riscoprire la propria identità attraverso i luoghi e la storia familiare
- Il Curioso – Non necessariamente con radici italiane, ma attratto dall’italianità
Trend e opportunità
- Turismo delle radici come segmento in crescita e volano per le economie locali
- Interesse crescente per pacchetti turistici personalizzati
- Necessità di assistenza organizzativa per viaggiatori alla ricerca di informazioni genealogiche e percorsi autentici