Saldi, arriva il calendario 2022

17/11/2021

In Toscana, così come nel resto d’Italia, i saldi invernali si apriranno il 5 gennaio e quelli estivi il 2 luglio. Avranno la durata di sessanta giorni. Il presidente di Federmoda Toscana Paolo Mantovani: "bene la data unica a livello nazionale". Il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “in un mercato che sempre di più si interroga su quali siano stili di consumo etico e responsabile, il tema del ‘prezzo giusto’ non è secondario. Perché dietro al prezzo si celano contenuti come la manodopera, la qualità e il servizio". Per altre informazioni e istruzioni operative, contattare la sede territoriale Confcommercio più vicina.

“Apprezziamo l’impegno mantenuto dalla Regione Toscana nel voler coordinare le date di avvio dei saldi con le altre Regioni. Avere una data unica a livello nazionale rende tutto più facile e corretto per la nostra categoria, oltre che più semplice e chiaro per il consumatore”. Lo dice il presidente di Federmoda Confcommercio Toscana Paolo Mantovani commentando la delibera regionale sul calendario 2022 dei saldi. 

Le vendite di fine stagione invernali 2022 si apriranno il 5 gennaio (primo giorno feriale antecedente l’Epifania) mentre quelle estive inizieranno il 2 luglio (primo sabato del mese di luglio). La loro durata sarà di sessanta giorni e sarà vietato effettuare vendite promozionali dei prodotti di carattere stagionale nei trenta giorni precedenti l’inizio dei saldi.

“Al di là della scelta di una data piuttosto che un’altra, era fondamentale salvare il principio e garantire l’impegno di tutti per i saldi nello stesso periodo su tutto il territorio nazionale”, sottolinea il direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinoni

“Finalmente eviteremo la solita confusione e quel “pendolarismo dei saldi” che ha sempre penalizzato i territori di confine e favorito le Regioni che partivano prima – prosegue il presidente Mantovani – per noi commercianti le vendite di fine stagione sono sempre state una fonte di opportunità, ma anche di forti contrasti d’opinione. I timori più forti sono legati alla concorrenza sleale e al pericolo che l’attenzione de consumatori si sposti esclusivamente sulle vendite a prezzo scontato. È un mercato “drogato” che non paga chi ha margini di guadagno limitati e volumi d’affari più contenuti. E, soprattutto, fa perdere di vista la qualità vera dei prodotti”. 

“In un mercato che sempre di più si interroga su quali siano stili di consumo etico e responsabile, il tema del ‘prezzo giusto’ non è secondario. Perché dietro al prezzo si celano contenuti come la manodopera, la qualità e il servizio”, aggiunge il direttore Franco Marinoni. “È importante ricordarlo ogni volta che si parla di sconti e saldi, che restano comunque una bella occasione per gli esercenti di avere liquidità smaltendo il magazzino e per i consumatori di fare acquisti contenendo la spesa. È ancora presto per fare previsioni, ma nelle speranze di tutti c’è che i saldi 2022 siano piuttosto vivaci. L’emergenza Covid ha messo a lungo in stand by anche il settore moda, che già prima soffriva di una crisi dei consumi. Molto dipenderà quindi dall’andamento epidemiologico di questo ultimo scorcio del 2021 e dalla tenuta del quadro occupazionale ed economico”.