Ripartenza, le regole da seguire

18/05/2020

Si riparte. Da lunedì 18 maggio 2020 anche in Toscana possono riaprire al pubblico bar, ristoranti, negozi, centri commerciali e stabilimenti balneari. Cadono inoltre le limitazioni agli spostamenti in ambito regionale, mentre restano in vigore fino al 2 giugno quelle verso altre regioni così come quelli da e per Paesi esteri, tranne che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Restano inoltre ferme le prescrizioni in materia di contenimento e prevenzione dell’epidemia da Covid -19 (sanificazioni, distanziamento sociale di un metro, obbligo della mascherina, divieto di assembramento). Abbiamo provato a riassumere le prescrizioni in vigore per le imprese, settore per settore.

Si riparte. Da lunedì 18 maggio 2020 anche in Toscana possono riaprire al pubblico bar, ristoranti, negozi, centri commerciali e stabilimenti balneari. Cadono inoltre le limitazioni agli spostamenti in ambito regionale: sarà quindi possibile viaggiare sul territorio toscano senza necessità di autocertificazione. Rimangono invece vietati fino al 2 giugno compreso gli spostamenti verso altre regioni così come quelli da e per Paesi esteri, tranne che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Restano inoltre ferme le prescrizioni in materia di contenimento e prevenzione dell’epidemia da Covid -19 (sanificazioni, distanziamento sociale di un metro, obbligo della mascherina, divieto di assembramento).

La Regione si adegua così, con la nuova ordinanza n. 57 firmata dal governatore Rossi domenica 17 maggio, alle disposizioni prese dal Governo nel fine settimana con il Decreto legge 33 del 16 maggio 2020, il Dpcm del 17 maggio 2020 e i protocolli di sicurezza ad esso allegati.

Le linee di indirizzo per la riapertura delle attività economiche e produttive sono state messe a punto grazie all’accordo fra Stato e Regioni. Le imprese che non le osservano rischiano “la sospensione dell’attività economica e produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza” e sanzioni che possono variare da un minimo di 400 euro fino a un massimo di 3mila euro, come da disposizioni nazionali.

Le regole sono differenziate settore per settore e abbiamo provato a riassumerle in alcune schede utili che trovate qui.

In generale, tutte le attività devono predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, in alberghi e ristoranti è suggerita la rilevazione della temperatura corporea degli avventori e devono essere resi disponibili prodotti igienizzanti. La distanza interpersonale minima obbligatoria nella ristorazione scende a 1 metro e occorre privilegiare l'accesso tramite prenotazione, mantenendo l'elenco delle prenotazioni per un periodo di 14 giorni. I tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale. La distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio.

Nei bar l'ingresso deve essere contingentato e limitato a un numero di clienti che possa garantire la distanza interpersonale di almeno 1 metro, In alberghi, agriturismo e altre strutture di ospitalità resta imperativo predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l'accesso in caso di temperatura superiore 37,5 gradi. Occorrerà poi garantire il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le aree comuni e favorire la differenziazione dei percorsi all'interno delle strutture, con particolare attenzione alle zone di ingresso e uscita. Le linee guida suggeriscono di favorire le modalità di pagamento elettroniche e gestione delle prenotazioni online, con sistemi automatizzati di check-in e check-out ove possibile. Ospiti e personale devono indossare mascherine.

Nei negozi di abbigliamento dovranno essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente per scegliere in autonomia la merce. I clienti devono sempre indossare la mascherina, così come i lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti. Per il distanziamento sociale e ingombro locali sono valide le regole già indicate per le altre attività Nei supermercati e centri commerciali, potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l'accesso in caso di temperatura superiore a 37.5 gradi.

Per le palestre la distanza minima da mantenere sale a 2 metri, occorre poi redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (ed esempio con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni. Potrà essere rilevata la temperatura corporea.

Per quanto riguarda balneazione e spiagge, invece, le linee guida concordate prevedono un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadri per ogni ombrellone. Quando non posizionate nel posto ombrellone, tra le sdraio deve essere garantita una distanza di almeno 1.5 metri. Le attrezzature come lettini, sedie a sdraio, ombrelloni, eccetera vanno disinfettate a ogni cambio di persona o nucleo familiare. In ogni caso la sanificazione deve essere garantita ad ogni fine giornata.

 

Di seguito, nel dettaglio, il calendario delle riaperture definite dall’ordinanza regionale:

  • dal 18 maggio potranno riaprire i negozi, i servizi di cura alla persona, bar e ristoranti, stabilimenti balneari, gli uffici pubblici e i musei; ci si potrà muovere liberamente all’interno della propria regione e si potranno incontrare anche gli amici;
  • dal 25 maggio potranno riaprire le palestre, le piscine e i centri sportivi;
  • dal 15 giugno potranno riaprire cinema e teatri, e cominceranno una serie di offerte ricreative per i bambini.

Spostamenti in altre regioni e Paesi esteri

  • fino al 2 giugno ci si potrà muovere da una regione all’altra solo per motivi di lavoro, salute o assoluta urgenza;
  • dal 3 giugno sarà possibile muoversi da e per l’estero; continuano ovviamente a valere le misure restrittive internazionali e comunitarie, e, quindi, anche quelle che limitano gli ingressi in Paesi esteri dall’Italia;
  • sempre dal 3 giugno si potrà entrare in Italia e, quindi, anche in Toscana da Paesi dell’Unione Europea senza l’obbligo di 14 giorni di quarantena;
  • è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione, residenza in Toscana solo per coloro che hanno sul territorio regionale il proprio medico di medicina generale o il pediatra di famiglia; non è, pertanto, consentito il rientro in Toscana verso le seconde case utilizzate per vacanze.

Attività sportive

  • fino al 24 maggio è consentito lo svolgimento delle attività sportive in forma individuale, compresi il tennis e il golf, anche in impianti pubblici o privati e all’interno di strutture e circoli sportivi, se svolte in spazi all’aperto, che consentano nello svolgimento dell’attività il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno 2 metri. Resta sospesa fino al 24 maggio, ogni altra attività collegata all’utilizzo delle strutture, compreso l’utilizzo di spogliatoi, palestre, piscine, luoghi di socializzazione.

Funzioni religiose

  • da lunedì 18 maggio possono riprendere le funzioni religiose, seguendo i regolamenti appositi approvati dal Governo nei giorni scorsi.

Obblighi

  • continua a valere l’obbligo di isolamento domiciliare o in albergo sanitario per le persone risultate positive al Coronavirus o per i loro contatti stretti, se deciso dalle autorità sanitarie;
  • continuano a essere vietati gli assembramenti di persone in spazi chiusi e aperti, sia pubblici che privati aperti al pubblico; viene pertanto confermata la distanza interpersonale minima di almeno un metro, salvo che per lo svolgimento delle attività sportive, raccomandando tuttavia per una migliore tutela della salute propria e della collettività, in presenza di più persone, di adottare un distanziamento interpersonale di almeno 1,80 m;
  • uso della mascherina obbligatorio in spazi chiusi, pubblici e privati aperti al pubblico, oltre che nei mezzi di trasporto pubblico locale, nei servizi non di linea taxi e noleggio con conducente; e nel caso non sia possibile mantenere il distanziamento interpersonale. L’uso delle mascherine non è obbligatorio per i bambini al di sotto dei sei anni, per i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e per le persone conviventi;
  • i sindaci possono chiudere aree in cui non è possibile garantire il distanziamento sociale.

 

Informazioni

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Riferimenti normativi

 

PROTOCOLLI - schede riassuntive

Schede riassuntive dei protocolli commercio, ristorazione e servizi alla persona