Overtourism o turismo disorganizzato? Ne parla Fiavet Toscana
08/12/2024
Martedì 10 dicembre 2024 alle ore 12 a Firenze nel Salotto Portinari Bistrot l'iniziativa voluta dalla federazione regionale che riunisce le agenzie di viaggio e i tour operator del sistema Confcommercio. Istituzioni e operatori chiamati a confrontarsi per trovare soluzioni utili a gestire i flussi turistici, proteggere il patrimonio e garantire sostenibilità, qualità della vita e benessere economico. Il presidente di Fiavet Toscana Testa: "fronteggiare questo fenomeno è un imperativo, necessario un approccio articolato"
Ha un titolo provocatorio, “Overtourism o turismo disorganizzato?”, l’incontro che si tiene domani (martedì 10 dicembre 2024) a Firenze nel Salotto Portinari Bistrot di Vito Mollica in via del Corso 6, su iniziativa di Fiavet Toscana, la federazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator del sistema Confcommercio.
“C’è bisogno di ridefinire il concetto di ‘overtourism’, termine inflazionato e inappropriato per indicare in realtà un turismo disorganizzato che sta affliggendo le principali destinazioni dell’incoming italiano – spiega il presidente di Fiavet Toscana Pier Carlo Testa - fronteggiare questo fenomeno è un imperativo che vede impegnati amministrazioni locali, ma anche gli operatori della filiera turistica, principalmente agenzie di viaggi e ricettivisti”.
Di questo tema, e della sfida che attende mete di spicco come Firenze, parleranno insieme a Testa la sindaca di Firenze Sara Funaro, il direttore generale Confcommercio Toscana Franco Marinoni, la presidente della Fondazione Destination Florence Convention&Visitors Bureau Laura Masi e l’amministratore delegato di ENIT Ivana Jelinic.
“La crescita incontrollata dei flussi turistici a Firenze – osserva il presidente di Fiavet Toscana alla vigilia dell’incontro - ha messo sotto pressione il patrimonio culturale e la qualità della vita. E la città di fronte all’aumento dei turisti non ha saputo sviluppare politiche efficienti di gestione, a volte nemmeno applicare le regole già esistenti, in una situazione di concorrenza sleale sempre più diffusa, assistendo a congestione e degrado. Il termine "overtourism" riduce il fenomeno ad un problema di numero, mentre la situazione è molto più complessa e vede un grande impatto sull'ambiente, sul patrimonio e sull'economia locale. Inoltre incoraggia una cultura della non-accoglienza (“tourist go home”) di stampo antindustriale. Quando invece il problema vero non è allontanare i turisti, ma ‘gestirli’ nello spazio e nel tempo. I residenti sono parte del sistema e devono essere consapevoli dell’importanza del turismo per il tessuto economico della città.”
“Per affrontare il problema del turismo disorganizzato – aggiunge Pier Carlo Testa - è necessario un approccio articolato in alcuni micro provvedimenti mirati, che coinvolgano tutti gli attori in campo. In altre parole le politiche devono considerare non solo il controllo numerico dei turisti, ma anche la gestione delle modalità di fruizione, la distribuzione geografica e temporale, e la qualità dell'esperienza. Mi auguro che da questo incontro scaturiscano proposte e soluzioni percorribili.”