"Non un sostegno alle donne, ma un sostegno al Paese"

31/03/2022

Donatella Moica, presidente del gruppo Terziario Donna della Confcommercio Toscana, commenta così l'apertura del Fondo Impresa Femminile voluto dal Mise, all'indomani della pubblicazione del decreto direttoriale che fissa termini e modalità di presentazione delle domande per ottenere le agevolazioni. “Finalmente uno strumento concreto che servirà a costruire quella strada indispensabile perché anche l’impresa femminile possa camminare salda a fianco di quella maschile. - Non può esistere un’economia del futuro in cui la disparità di genere sia ancora un limite, è venuto il momento di capirlo".

 

Non si tratta di un sostegno alle donne, si tratta di un sostegno al Paese che ha bisogno delle donne quanto degli uomini per ricostruire un tessuto economico ferito e per creare il futuro giusto e sostenibile che vogliamo”. La presidente di Terziario Donna Confcommercio Toscana Donatella Moica commenta così la pubblicazione del decreto direttoriale del 30 marzo 2022, che stabilisce termini e modalità di presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni previste dal Mise per sostenere l’avvio e il potenziamento dell’imprenditoria femminile.

 

“Con il Fondo Impresa Femminile finalmente abbiamo uno strumento concreto che servirà a costruire quella strada indispensabile perché anche l’impresa femminile possa camminare salda a fianco di quella maschile – prosegue Donatella Moica. - Non può esistere un’economia del futuro in cui la disparità di genere sia ancora un limite, è venuto il momento di capirlo. E questo primo passo del MISE, tanto atteso da molte titolari di imprese a maggioranza femminile e da giovani donne che vorrebbero avviare una nuova attività, dovrà servire a creare quel clima culturale favorevole per valorizzare l’imprenditorialità femminile in un’Italia che è ancora molto indietro rispetto all’Europa”.

 

Da una recente indagine condotta da Confcommercio Toscana sui dati camerali, emerge come la componente femminile dell’economia toscana, in generale, stia perdendo più numeri di quella maschile: delle oltre 7.600 (7.621) imprese chiuse in Toscana negli ultimi dieci anni, dal 2012 al 2021, ben 5.886, ovvero quasi l’80%, erano guidate da donne. E se nel 2012 le imprese femminili erano il 24% di quelle totali iscritte agli elenchi camerali, a fine 2021 sono diventate il 23%. Se diminuiscono in quantità, tuttavia, le imprese di donne crescono in qualità, strutturandosi in forme societarie più evolute: più società di capitali e sempre meno società di persone o ditte individuali. Circa sette aziende femminili su dieci (il 67% per l’esattezza) appartengono al terziario, ovvero ai settori di commercio, servizi e turismo, che si rivelano dunque tra i più inclusivi.

 

“Se da un lato dobbiamo puntare su inclusività, cooperazione, ascolto e condivisione per fare spazio alle donne in un modo ancora troppo governato da regole al maschile, dall’altro dobbiamo sostenerle con strumenti concreti e utili a colmare eventuali gap di genere. Come fa, appunto, il Fondo Impresa Femminile sul fronte del credito e dei finanziamenti”, conclude la presidente regionale di Terziario Donna Confcommercio.

 

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