Ambulanti, FIVA-Confcommercio consiglia: "Partecipate ai bandi aperti dai comuni per la concessione dei posteggi."

17/01/2017

Il presidente toscano Camposano: “il Consiglio dei Ministri ha deciso di prorogare al 31 dicembre 2018 le scadenze delle concessioni per l’esercizio del commercio su area pubblica, ma fino a che il decreto Milleproroghe non diventa legge – cioè fino al 1° marzo - non abbiamo affatto la certezza che i bandi aperti finora siano davvero invalidati”. Se la misura non venisse confermata, gli operatori che non hanno partecipato ai bandi perderebbero ogni diritto sui posteggi. “un rischio troppo grande da correre”. E mette in guardia: “attenzione che non succeda agli ambulanti quello che è successo ai balneari”. Intanto, la categoria valuta i danni del provvedimento: “il primo effetto diretto della proroga è la svalutazione dei posteggi in caso di vendita o affitto. C’è troppa incertezza e le nostre imprese perdono energie e tempo per stare dietro ad una burocrazia ballerina.”

“La nostra raccomandazione agli operatori ambulanti è di partecipare ai bandi tuttora aperti dai Comuni per la concessione dei posteggi nelle fiere e nei mercati, pena il rischio di perdere il posteggio”. A lanciare il monito è il presidente della Fiva-Confcommercio della Toscana Attilio Camposano.
“A meno che un Comune non abbia messo per iscritto la volontà di recepire la misura approvata di recente dal Consiglio dei Ministri, che con il decreto “Milleproroghe” ha deciso di prorogare al 31 dicembre 2018 le scadenze delle concessioni per l’esercizio del commercio su area pubblica, non abbiamo affatto la certezza che i bandi aperti finora siano davvero invalidati”, spiega il presidente degli ambulanti della Confcommercio.


Il decreto, infatti, non è stato ancora convertito in legge e c’è tempo fino al 1° marzo per eventuali ricorsi che sconfessino la misura relativa agli ambulanti. “Ed è probabile che ci siano, visto che la direttiva Bolkestein è legge europea vincolante per lo stato italiano”, sottolinea il presidente Camposano, che aggiunge: “del resto la misura approvata con il Milleproroghe non è certo finalizzata a far uscire il commercio su area pubblica dalla Bolkestein, ma esclusivamente a rinviare per i Comuni i termini per la predisposizione dei nuovi bandi, in modo da allineare le scadenze delle concessioni per commercio su aree pubbliche e garantire omogenenità di gestione delle procedure di assegnazione, nel rispetto dei principi di tutela della concorrenza”.


Nel caso in cui la decisione presa con il Milleproroghe non venisse confermata, gli operatori che non hanno partecipato ai bandi aperti perderebbero ogni diritto sui posteggi. Inoltre, dopo le scadenze previste dall’Intesa del 2012, non si avrà più la certezza che al prestatore uscente siano riconfermati l'assegnazione dei 40 punti e il rilascio della nuova concessione dei posteggi fino a 12 anni.

“È un rischio troppo grosso da correre”, dice il presidente di Fiva”per questo consigliamo di procedere con l’invio delle domande, nell’attesa che la faccenda venga chiarita una volta per tutte. Il Milleproroghe non dispone nulla sulla sorte dei procedimenti di selezione in corso, lasciando alle Amministrazioni Comunali la responsabilità di decidere se sospenderli o meno, assumendosi ogni rischio nei confronti delle imprese interessate”.

“Attenzione poi che non succeda agli ambulanti quello che è successo ai balneari: la Corte di Giustizia europea ha dichiarato incompatibile con l’ordinamento comunitario la proroga automatica delle loro concessioni, che ora saranno quindi rimesse all’asta senza assicurazione alcuna per gli operatori. E se succedesse anche ai posteggi di fiere e mercati?”.

“Purtroppo”, aggiunge, “il primo effetto diretto della proroga al 2018, che a prima vista pare a favore degli ambulanti, è la svalutazione dei posteggi in caso di affitto o di vendita, a causa dell’incertezza che viene a crearsi. Questi rimpalli di competenze e decisioni tra Europa, Governo, Regioni e Comuni non fanno che aumentare l’incertezza per gli operatori, che in questo momento difficile per i consumi dovrebbero invece concentrarsi sulla loro attività di vendita. Stare dietro ad una burocrazia così ballerina significa perdere energie e tempo prezioso. La nostra categoria ha bisogno di certezze”.


“Dal momento che, nonostante la proroga, i Comuni che intendono andare avanti con le procedure sono pienamente legittimati a farlo, auspichiamo che ragionevolmente e responsabilmente non interrompano la pubblicazione dei bandi e le loro procedure attuative esponendosi al rischio, in caso di mancata conferma della proroga, di non avere più i tempi tecnici per attuare il percorso definito dall’Intesa”.