Pranzo di Natale al ristorante per 300mila toscani

22/12/2022

L’indagine di Confcommercio Toscana sui dati dell’ufficio studi di Fipe (federazione italiana pubblici esercizi). Il numero dei toscani che consumeranno il pranzo natalizio in un locale è in crescita rispetto al 2021, ma saranno meno i ristoranti aperti. "Molti resteranno chiusi per la grande difficoltà a reperire personale nei festivi”, commenta il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano. “Prenotazioni brillanti, tanti ristoratori al tutto esaurito già da inizio dicembre”, dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. La spesa complessiva sarà di 22 milioni di euro, per una media di 70 euro a persona per il menù tutto compreso. Ma si potrà pranzare anche spendendo meno.

 

Saranno oltre 300mila i toscani che consumeranno il pranzo di Natale al ristorante, per una spesa complessiva di circa 22 milioni di euro. Lo conferma l’elaborazione su base regionale condotta da Confcommercio Toscana sui dati previsionali di Fipe-Confcommercio, l’associazione nazionale che rappresenta i pubblici esercizi italiani.

 

Il dato è in crescita rispetto al Natale 2021, quando i toscani al ristorante erano stati circa 276mila, il 7,4% della popolazione residente contro l’8,3% di quest’anno. In aumento anche la spesa media per un menù completo, bevande incluse: 70 euro a persona contro le 60 dello scorso anno. Il menù fisso sarà proposto dal 46,5% dei ristoratori. Ma in un locale su 4 si potrà mangiare anche spendendo circa 50 euro.

 

A restare aperti per le festività in Toscana saranno quest’anno circa 7.750 attività della ristorazione, il 65,1% di quelle esistenti. Una percentuale ancora lontana da quel 71,8% registrato nel 2019, l’ultimo preCovid, ma addirittura in calo di 2,5 punti rispetto allo scorso anno. Ed è questo il dato forse più sorprendente: “è una specie di corto circuito – spiega il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che è anche vicepresidente vicario nazionale di Fipe Confcommercio, l’associazione di categoria dei pubblici esercizi italiani, “da una parte la gente ha una predisposizione maggiore a mangiare fuori casa, ma ci sono sempre meno locali aperti, spesso per la grande difficoltà a reperire personale nei festivi”.

 

Nel complesso, però, l’ottimismo è molto alto nel settore: “le prenotazioni per il pranzo di Natale sono state brillanti da subito, tanto che molti ristoratori ad inizio dicembre erano già al tutto esaurito”, sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “per il cenone di san Silvestro ci aspettiamo risultati ancora migliori: più locali aperti e molta più gente fuori. Ma la corsa alle prenotazioni arriverà negli ultimi giorni”.

 

Per quanto riguarda i menù delle feste, vince ancora la tradizione secondo la Fipe Confcommercio. In Toscana non mancheranno gli antipasti a base di crostini neri, salumi e formaggi, poi i cappelletti in brodo di cappone e le pappardelle al sugo di cinghiale tra i primi, per secondo gli arrosti o una tradizionale bistecca, poi i più classici dolci natalizi con qualche concessione per creme e golosi dolci al cucchiaio.