"Mettiamo in sicurezza il futuro delle imprese"

20/03/2020

A livello nazionale Confcommercio, su sollecitazione di Confcommercio Toscana, ha chiesto la non protestabilità delle obbligazioni in scadenza in questo momento e che le imprese non riusciranno a pagare per mancanza di risorse, a causa del blocco dell'attività dovuto all'emergenza sanitaria. Sul fronte della liquidità, inoltre, da ricordare l’accordo tra Centro Fidi e Banco Bpm, che mette a disposizione un plafond di dieci milioni di euro per le imprese toscane e umbre. In arrivo accordi anche con altri istituti di credito.

Nell’ordine di sostenere gli imprenditori durante questo periodo di emergenza sanitaria legata al Covid-19, ed evitare che le difficoltà del momento abbiano strascichi penosi anche nel futuro, su sollecitazione di Confcommercio Tocana, la Confcommercio nazionale ha proposto due emendamenti al Decreto Cura Italia.

“In particolare”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “abbiamo chiesto al Parlamento di valutare la non protestabilità di tutte le obbligazioni in scadenza in questo periodo, nell’eventualità che gli imprenditori non siano sul momento in grado di onorarne il pagamento per mancanza di risorse. Confidiamo che la nostra richiesta venga recepita al momento della conversione in legge del decreto”.

Proprio per affrontare il problema della liquidità, che si va facendo sempre più pressante ogni giorno che passa per le aziende costrette al blocco totale o parziale dell’attività, nei giorni scorsi Centro Fidi-Confcommercio ha stretto un accordo con Banco Bpm dedicando un plafond di dieci milioni di euro a garanzia delle imprese toscane e umbre che devono far fronte alla diminuzione o assenza totale degli incassi.

Sulla stessa scia di quanto fatto con Banco Bpm, Confcommercio Toscana sta definendo i contenuti di nuovi accordi anche con altri istituti di credito.