Locazioni turistiche, "ddl gattopardesco"

31/05/2023

Federalberghi polemica contro il disegno di legge presentato dal Ministero del Turismo. Il presidente regionale Daniele Barbetti: "non è affatto all’altezza delle ambizioni del governo, pare anzi un modo per lasciare tutto come è. Serve invece un salto di qualità per intervenire davvero in una materia complessa, che da troppi anni non solo inquina il mercato della ricettività con i problemi di concorrenza sleale e di abusivismo, ma rende impossibile qualsiasi pianificazione o gestione dei flussi turistici. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto nelle città ad alta vocazione turistica come Firenze: emorragia di residenti dai centri storici, speculazioni immobiliari, impoverimento della rete commerciale di vicinato, sovraffollamento concentrato in alcune aree e orari”.

C’è rabbia e delusione anche tra gli albergatori toscani per il disegno di legge presentato dalla ministra Santanchè per disciplinare le locazioni turistiche. “La montagna ha partorito il topolino – dice il presidente di Federalberghi Toscana (Confcommercio) Daniele Barbetti – un provvedimento che non è affatto all’altezza delle ambizioni del governo, pare anzi un modo gattopardesco per lasciare tutto come è. Serve invece un salto di qualità per intervenire davvero in una materia complessa, che da troppi anni non solo inquina il mercato della ricettività con i problemi di concorrenza sleale e di abusivismo, ma rende impossibile qualsiasi pianificazione o gestione dei flussi turistici. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto nelle città ad alta vocazione turistica come Firenze: emorragia di residenti dai centri storici, speculazioni immobiliari, impoverimento della rete commerciale di vicinato, sovraffollamento concentrato in alcune aree e orari”.

 

“Abbiamo apprezzato la decisione di aprire ufficialmente il dibattito sulle locazioni turistiche – prosegue Barbetti – ma chiediamo al governo più coraggio nella stesura della legge, altrimenti resterà una beffa che non cancella i danni che il nostro settore subisce. Vale la pena ricordare che con quasi 60mila (59.058) unità locative offerte sul web, la Toscana è la regione con il più alto numero di annunci di locazioni turistiche sul portale Airbnb. Un mercato con molte zone d’ombra, dove i confini tra professionale, non professionale in regola col fisco e abusivo sono davvero labili”.

 

Secondo l’indagine di Federalberghi nazionale, Firenze è al terzo posto nella classifica dei comuni turistici con maggiore offerta di alloggi disponibili per affitti brevi (se ne contano 8.454), subito dopo Roma (19.336) e Milano (12.264). La città è terza anche per il loro tasso di occupazione, pari all’83%. Vale a dire che oltre otto posti letto su dieci tra quelli disponibili nella rete degli affitti turistici brevi vengono effettivamente venduti ai turisti. Un tasso di occupazione superiore lo registrano solo Roma (88%) e Positano (84%). “E in questo mercato confuso si nascondono molte zone d’om,bra

 

La prima richiesta di Federalberghi Toscana (Confcommercio) è di intervenire sul cosiddetto “minimum stay”: “la permanenza media negli esercizi ricettivi italiani è di 3,3 notti – spiega Barbetti – fissare a due notti il soggiorno nelle locazioni turistiche suona come una presa in giro, in quanto significa che la nuova normativa si applicherà solo su a una minima parte dei flussi turistici. Ad esempio, saranno esclusi tutti i soggiorni per vacanza, a partire dai week end, per di più solo in una minoranza di comuni.”

 

Federalberghi richiama poi alla necessità di conferire un ruolo più forte ai Sindaci: “devono avere piena facoltà di governare il territorio. Grandi e piccoli centri sono invasi da una marea di alloggi, che si nascondono dietro la foglia di fico del contratto di locazione e operano sul mercato alberghiero senza rispettarne le norme”.

 

Infine, il capitolo controlli e sanzioni. “Certezza e adeguatezza della pena sono gli unici deterrenti validi contro abusivismo e concorrenza sleale. Comminare multe di tremila euro alle multinazionali del web è ridicolo, certo non si lasceranno spaventare da questo”.