In Toscana serrande alzate per il 90% dei negozi
18/05/2020
Oltre nove su dieci dei negozi toscani chiusi per effetto del DPCM dell’11 marzo scorso ha riaperto i battenti. La stima è di Confcommercio Toscana, che rileva invece una ripartenza più lenta per i pubblici esercizi: il 40% dei bar e ristoranti è tornato subito ad accogliere i propri clienti, un altro 20% lo farà entro il fine settimana per arrivare al 75% entro la fine di maggio. Circa il 25%, invece, non riaprirà per il momento, in attesa di individuare nuove e diverse strategie aziendali. Nel comparto, al lavoro un dipendente su due. Gli altri restano in cassa integrazione.
In Toscana oggi (lunedì 18 maggio 2020) ha riaperto al pubblico oltre il 90% dei negozi chiusi per effetto del DPCM dell’11 marzo scorso. La stima è di Confcommercio Toscana, che rileva invece una ripartenza più lenta per i pubblici esercizi: il 40% dei bar e ristoranti è tornato subito ad accogliere i propri clienti, un altro 20% lo farà entro il fine settimana per arrivare al 75% entro la fine di maggio. Circa il 25%, invece, non riaprirà per il momento, in attesa di individuare nuove e diverse strategie aziendali.
“Mentre la ripartenza era scontata per le attività commerciali, che hanno potuto prepararsi per tempo all’appuntamento del 18 maggio, per i pubblici esercizi c’è stato qualche problema in più perché sia la data sia i protocolli anticontagio da seguire sono rimasti incerti praticamente fino a 24 ore prima. Troppo poco per organizzarsi come si deve, adeguando alle nuove regole gli spazi e i servizi di accoglienza al pubblico”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. “I bar e i ristoranti di piccole dimensioni, soprattutto quelli già attivi in queste settimane per la consegna a domicilio e la vendita da asporto, sono riusciti ad aprire stamani o lo faranno comunque entro il prossimo fine settimana. Per i locali più strutturati, invece, quelli con grandi superfici e decine di dipendenti, ripartire non è così semplice come accendere o spegnere un interruttore, ci vorranno tempi più lunghi. A prescindere da questo, la vera incognita è rappresentata da come il mercato, privato dei turisti, risponderà alla riapertura delle attività”.
Secondo i dati della Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi-Confcommercio, a livello nazionale solo 7 attività su 10 hanno riaperto i battenti oggi. “La nostra stima regionale è invece più bassa perché tiene in considerazione realtà ad elevato impatto turistico, come Firenze, dove la mancanza di turisti – quindi potenziali clienti – ha spinto molti imprenditori a rimandare l’apertura”, sottolinea Marinoni. “Tanti locali hanno scelto di riprendere il servizio a ranghi ridotti, solo per il pranzo. Chi ha dipendenti, poi, deve prendere le misure con il nuovo mercato per capire quanti e quando farli rientrare dalla cassa integrazione”.
Secondo l’analisi di Confcommercio Toscana, in questa prima settimana dopo la fase del lockdown nel settore dei pubblici esercizi dovrebbe rientrare al lavoro, in media, un dipendente su due, ovvero circa 26.500 persone sulle 53.500 totali impiegate nel comparto.