Green pass, "così evitiamo chiusure"

17/09/2021

“Lo abbiamo sempre sostenuto: se il green pass deve essere uno strumento per evitare provvedimenti più drastici come le chiusure totali dei mesi scorsi, ben venga che sia obbligatorio per tutti, non solo per alcune categorie come è stato finora. Per questo, accogliamo con favore la novità di legge, che potrà servire ad una progressiva normalizzazione delle nostre vite e ad una maggiore sicurezza dei luoghi di lavoro, anzitutto di quelli aperti al pubblico". Lo dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni all'indomani dell'approvazione del nuovo decreto-legge. "Da stabilire bene le regole dei controlli".

“Lo abbiamo sempre sostenuto: se il green pass deve essere uno strumento per evitare provvedimenti più drastici come le chiusure totali dei mesi scorsi, ben venga che sia obbligatorio per tutti, non solo per alcune categorie come è stato finora. Per questo, accogliamo con favore la novità di legge, che potrà servire ad una progressiva normalizzazione delle nostre vite e ad una maggiore sicurezza dei luoghi di lavoro, anzitutto di quelli aperti al pubblico". Lo dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni all'indomani dell'approvazione, da parte del consiglio dei ministri, del nuovo decreto-legge che rende obbligatorio il green pass a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato.

"Era davvero assurdo obbligare ad avere la certificazione verde quanti si sedevano al tavolo interno di un bar, giusto il tempo di consumare un caffè, e non chiederlo ai lavoratori di una fabbrica che stanno gomito a gomito per ore, o ai dipendenti di un ufficio pubblico dove passano decine e decine di utenti al giorno", prosegue Marinoni.

"L’importante ora - aggiunge - è fare attenzione a non gravare le imprese di ulteriori costi. Poi vanno stabilite bene, insieme ai sindacati, le regole per i controlli: non possiamo permetterci di bloccare l’operatività delle aziende né di agire in maniera coercitiva con i dipendenti. Lo stato deve pensare ad azioni forti di sensibilizzazione e promozione del vaccino, che sta diventando un dovere civile, una concreta scelta di responsabilità per non fermare tutto ancora una volta: la scuola, l’economia ma soprattutto le nostre vite. A questo punto, ci vuole più coesione sociale e più senso civico da parte di tutti".