Green Pass, Confcommercio Toscana scrive a Giani

23/08/2021

"Auspicabile un cambiamento nelle regole per agganciare i colori che contraddistinguono le fasce di rischio delle Regioni all'uso progressivo del Green Pass, nella speranza di incoraggiare la campagna di vaccinazione e allo stesso tempo di superare definitivamente la faticosissima stagione delle limitazioni, in particolare proprio delle attività di pubblico esercizio" - scrivono al presidente della Regione Toscana il presidente di Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano e il direttore regionale di Confcommercio Franco Marinoni. "In altri termini - spiegano - con questo meccanismo, al crescere della gravità della situazione sanitaria individuata nei diversi colori, viene ampliato in proporzione il numero delle attività e dei servizi per il cui accesso deve essere prevista la disponibilità della certificazione verde". Tutto, pur di non ripiombare nell'incubo chiusure.

E se il Green Pass diventasse uno strumento valido a scongiurare la chiusura di negozi, bar, ristoranti e altre imprese con il passaggio della regione a fasce di rischio Covid più alte? è questa, in estrema sintesi, la proposta che Confcommercio Toscana ha fatto alla Regione nella lettera a firma del presidente di FIPE Confcommercio Toscana Aldo Cursano e del direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, inviata al presidente Eugenio Giani e, per conoscenza all'assessore Leonardo Marras. 

 

"Sarebbe auspicabile un cambiamento nelle regole per agganciare i colori che contraddistinguono le fasce di rischio delle Regioni proprio all'uso progressivo del Green Pass, nella speranza di incoraggiare la campagna di vaccinazione e allo stesso tempo di superare definitivamente la faticosissima stagione delle limitazioni, in particolare proprio delle attività di pubblico esercizio" - scrivono Cursano e Marinoni. "In altri termini - spiegano - con questo meccanismo, al crescere della gravità della situazione sanitaria individuata nei diversi colori, viene ampliato in proporzione il numero delle attività e dei servizi per il cui accesso deve essere prevista la disponibilità della certificazione verde, incidendo così non sostanzialmente sull'operatività delle imprese, ma intervenendo piuttosto sulle persone che ne sono sprovviste".

 

Nell'esordio della missiva, Confcommercio Toscana ricorda i mesi trascorsi tra "difficoltà inaudite, con i noti effetti sui fatturati e sulla mortalità delle imprese" e come "con senso di responsabilità e doverosa collaborazione il mondo dei pubblici esercizi ha accompagnato l'applicazione e l'implementazione del certificato verde, auspicandone anzi un'estensione ulteriormente generalizzata e trasversale ai diversi luoghi di lavoro e alla rete dei servizi pubblici e privati, tranne quelli di primissima necessità".

 

Da evitare in tutti i modi il rischio di "ricadere nelle maglie di nuove chiusure e restrizioni per causa di chi dopo nove mesi di campagna vaccinale sceglie ancora oggi liberamente di non vaccinarsi". "Pur essendo materia di competenza del Governo centrale, già sensibilizzato peraltro dalla nostra organizzazione con analoga comunicazione, le Regioni hanno un ruolo importante e non solo per le competenze in tema di sanità pubblica; per questo motivo - scrivono Cursano e marinoni a Giani - ci permettiamo richiedere anche il Tuo fondamentale sostegno per modificare le regole che accompagnano i colori che individuano le fasce di rischio delle regioni, affidandoTi le aspettative di un settore, che con oltre 300mila imprese in Italia, 1 milione di occupati e un impatto strategico sull’identità e l’attrattività del Paese, non merita davvero di incorrere in nuovi sacrifici, soprattutto se solitari e paradossalmente evitabili"