Fatturazione elettronica, pronte 3 aziende su 10

04/12/2018

Solo tre imprese su dieci del terziario toscano sono preparate alla scadenza del 1° gennaio 2019, quando scatterà l’obbligo di emettere fattura in formato elettronico. Lo conferma il direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinoni: "il ritardo è sia strutturale sia per così dire psicologico". E per le piccole imprese è "un cambio di mentalità non da poco, significa abbandonare le registrazioni cartacee per arrivare ad una gestione informatizzata dell’azienda. Insomma, un salto nell’innovazione che per qualcuno può essere uno choc”.

Solo tre imprese su dieci del terziario toscano sono già pronte alla scadenza del 1° gennaio 2019, quando scatterà l’obbligo di emettere fattura in formato elettronico. Lo conferma il direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “l’obbligo riguarda tutti i possessori di partita iva, quindi non solo le imprese, ma anche i professionisti che non hanno l’obbligo di iscriversi agli elenchi camerali. Gli unici soggetti esonerati sono i contribuenti minimi* e quelli in regime forfettario°, che potranno quindi continuare ad emettere fatture cartacee”, spiega Marinoni.

Tutti gli altri possessori di partita Iva dovranno invece attrezzarsi per la fatturazione elettronica. E qui nascono i problemi. “Il ritardo è sia strutturale sia per così dire psicologico”, prosegue il direttore di Confcommercio Toscana, “psicologico perché, mentre chi lavora con la pubblica amministrazione si è abituato alle fatture elettroniche, gli altri non si sono mai posti il problema se non ora, a ridosso della scadenza. E per le piccole imprese è un cambio di mentalità non da poco, significa abbandonare le registrazioni cartacee per arrivare ad una gestione informatizzata dell’azienda. Insomma, un salto nell’innovazione che per qualcuno può essere uno choc”.

Poi c’è da gestire il ritardo strutturale. “Bisogna adeguarsi acquistando gli strumenti necessari: un nuovo software oppure, penso ad esempio ai ristoranti, un nuovo registratore di cassa che permetta l’emissione contestuale della fattura elettronica, se il vecchio non può essere aggiornato”, spiega Marinoni. “Questo ovviamente implica costi in più e tempi di attesa, perché le aziende che vendono questi strumenti si trovano a dover esaudire le richieste nelle ultimissime settimane, oltre tutto nel fine anno…”.

Per i clienti finali, però, non cambierà praticamente nulla. “Chi richiederà la fattura per gli acquisti fatti riceverà quella elettronica ma, se lo vorrà, anche quella cartacea. A meno che, ovviamente, non si sia rivolto ai soggetti che sono esenti dall’obbligo di fatturazione elettronica”.

In queste settimane, in tutte le province toscane Confcommercio sta organizzando vari seminari di aggiornamento per promuovere tutte le novità presso gli operatori del terziario. “Vogliamo che arrivino preparati al 1° gennaio, perché non dovrebbero esserci proroghe. Con l’aiuto di esperti del tema, li aiutiamo a capire meglio cosa li aspetta e a gestire l’obbligo di legge con minore ansia e fatica, trasformandolo magari in una opportunità per evolversi nel processo di digitalizzazione. Ed è importante che non si sentano soli ad affrontare l’ennesimo adempimento obbligatorio”.