Covid-19, no a giornali e riviste in consultazione
19/05/2020
Lo stabilisce in via temporanea, per l'intera durata dell’emergenza sanitaria, la nuova ordinanza regionale firmata il 18 maggio dal presidente Enrico Rossi. La norma vale per tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico, da bar e ristoranti a studi medici, stabilimenti balneari, parrucchieri e centri estetici, con l'obiettivo di migliorare le regole di sicurezza adottate con i protocolli nazionali.
Caffè e giornale: la coppia d’oro della colazione mattutina al bar si scioglie, almeno in via temporanea.
Fino a che durerà l’emergenza sanitaria da Covid -19, infatti, la Regione Toscana vieta a chiunque di mettere a disposizione giornali e riviste per la consultazione pubblica promiscua, individuando in essa una possibilità di contagio.
Riviste e quotidiani spariranno dunque non solo nei locali quali bar, pizzerie e ristoranti, quindi, ma anche negli stabilimenti balneari nonché in studi professionali e spazi dove esercitano le loro attività parrucchieri, estetisti, tatuatori.
La norma - adottata in via temporanea - è stabilita con l’ordinanza firmata dal presidente Enrico Rossi lunedì 18 maggio, con l'obiettivo di integrare e migliorare le regole di sicurezza adottate con i protocolli nazionali.