Coronavirus, emergenza per tutte le imprese
03/03/2020
“Non esistono zone rosse nell’economia nazionale, le possibili conseguenze legate all’emergenza Covid-19 gravano indistintamente su tutte le imprese italiane, non solo su quelle delle aree geografiche più colpite dalla malattia. Per questo motivo, chiediamo con forza che il Governo estenda al resto del Paese i provvedimenti presi a sostegno delle sole imprese ubicate nelle zone rosse”. La richiesta parte dalla Confcommercio Toscana, che nel fine settimana ha riunito in via straordinaria la sua Giunta per discutere di quanto va accadendo in questi giorni e sollecitare Governo e istituzioni locali a sostenere anche il sistema economico regionale, messo a dura prova.
“Non esistono zone rosse nell’economia nazionale, le possibili conseguenze legate all’emergenza Covid-19 gravano indistintamente su tutte le imprese italiane, non solo su quelle delle aree geografiche più colpite dalla malattia. Per questo motivo, chiediamo con forza che il Governo estenda al resto del Paese i provvedimenti presi a sostegno delle sole imprese ubicate nelle zone rosse”. La richiesta parte dalla Confcommercio Toscana, che nel fine settimana ha riunito in via straordinaria la sua Giunta per discutere di quanto va accadendo in questi giorni e sollecitare Governo e istituzioni locali a sostenere anche il sistema economico regionale, messo a dura prova.
“Più che le misure –giustissime- adottate per arginare il contagio, è la psicosi ad aver messo ko le nostre imprese. Il Governo in primis è responsabile di aver gestito l’emergenza Coronavirus in maniera superficiale dal punto di vista comunicativo, con risultati controproducenti per l’economia sul breve e medio periodo”, spiega la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini.
La presidente di Confcommercio Toscana ribadisce dunque “l’inadeguatezza dei provvedimenti governativi, adottati come se gli effetti economici negativi del Coronavirus fossero circoscrivibili a poche zone, senza considerare che invece si stanno ampliando a macchia d’olio a tutto il Paese”. Poi invita le imprese toscane a “drizzare la schiena e guardare avanti con ottimismo. Ma Governo e istituzioni devono fare di tutto per ripristinare rapidamente la normalità. Abbiamo vissuto altre emergenze sanitarie, dovremmo aver imparato a separare l’inutile allarmismo dalla necessità e urgenza delle prescrizioni utili a salvaguardare la salute dei cittadini. Ora che il danno è purtroppo fatto, dobbiamo ricostruire la fiducia e rimettere in moto il Paese. E servirà che anche l’Unione europea faccia la sua parte”.
L’associazione di categoria chiede quindi, anche a livello locale, una serie di misure urgenti per contenere la pervasività della crisi economica generata dall’emergenza epidemiologica e aggravata da una comunicazione non sempre coordinata e per molti versi allarmistica, che ha generato un effetto psicosi fra i consumatori: “chiediamo di aumentare la dotazione del Fondo Regionale di Garanzia per sostenere le imprese nel loro bisogno contingente di liquidità”, dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “chiediamo inoltre la sospensione dei mutui, del pagamento delle bollette di luce e gas e di tutti i tributi locali, da Cosap a Imu, Tari e Tosap, cosa che la legge permette di fare alle amministrazioni comunali fino addirittura a 144 mesi. Da valutare anche ammortizzatori sociali e altre misure a sostegno delle aziende e dei lavoratori autonomi colpiti dal calo o addirittura dal blocco improvviso dell’attività, non solo nel turismo ma anche in altri settori economici”. Il decreto varato dal Governo ignora totalmente, per esempio, il settore della somministrazione, “eppure anche in Toscana ci sono ristoranti e bar che hanno perduto fino all’80% ed oltre degli incassi”.
“In generale”, conclude Marinoni, “vorremmo che la Regione Toscana procedesse con la richiesta dello stato di calamità, atto dovuto per riconoscere ufficialmente la gravità della situazione per l’economia regionale e l’assoluta necessità di sostegno per tutto il sistema economico italiano”.