Bolkestein, la Toscana in difesa del commercio ambulante

10/04/2019

Confcommercio Toscana e Fiva (Federazione Italiana venditori su Area Pubblica) plaudono alla decisione del consiglio regionale di far diventare legge la proposta Anselmi che mette in sicurezza le imprese del settore, colmando i vuoti normativi lasciati dall’ultima Legge di Bilancio, con la quale il Governo aveva escluso gli ambulanti dall’ambito di applicazione della direttiva europea sulla libera circolazione dei servizi. Il presidente di FIVA Toscana Rodolfo Raffaelli, “la Toscana prima in Italia a mettere mano alla questione, sia d'esempio alle altre Regioni". Il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: "adesso via con il sostegno all’innovazione del settore attraverso gli investimenti e la riqualificazione dei mercati e delle aree mercatali, nonché sostenendo l’accesso dei giovani al commercio ambulante"

“Con grande coraggio e forte senso della realtà la Regione Toscana fa da apripista in Italia per risolvere una volta per tutte la questione Bolkestein, tutelando gli operatori del commercio ambulante”. Rodolfo Raffaelli, presidente della Fiva-Confcommercio Toscana, la federazione a cui aderiscono i venditori su aree pubbliche, plaude con convinzione alla riforma del Codice del Commercio nata da una proposta del presidente della Seconda Commissione consiliare Gianni Anselmi e approvata in via definitiva oggi (mercoledì 10 aprile 2019).

“Quella approvata dal consiglio regionale è una riforma che mette finalmente in sicurezza 13.500 imprese toscane, ferme da troppi anni sotto la spada di Damocle della direttiva europea”, sottolinea il presidente Rodolfo Raffaelli, “senza certezze sul futuro, appeso al filo della scadenza delle concessioni, quasi più nessuno faceva investimenti per crescere o innovare”.

“È vero che con l’ultima Legge di Bilancio il Governo ci aveva dichiarato fuori dall’ambito di applicazione della Bolkestein”, prosegue Raffaelli, “ma ci aveva lasciato in un limbo perché non aveva fornito indicazioni pratiche su come rendere effettivo il provvedimento. Ci pensa ora la Regione Toscana, prima in Italia a mettere mano alla questione colmando un vuoto normativo nazionale. E anche di questo noi ambulanti toscani siamo molto orgogliosi. Mi stanno telefonando colleghi da tutta Italia per saperne di più. Con la collaborazione di Fiva nazionale, che ha seguito con noi tutto l’iter di approvazione della legge toscana, vogliamo promuovere interventi legislativi simili presso tutte le Regioni. Il successo toscano dimostra che le categorie economiche possono offrire un apporto costruttivo affinché le norme tutelino in maniera efficace occupazione ed economia”.

La legge Anselmi, richiamando la competenza delle Regioni in materia di commercio così come sancita dalla Costituzione, introduce significative novità, intervenendo sul procedimento di rinnovo delle concessioni – che viene stabilito in modo tacito – e su altri aspetti della normativa, come le sanzioni. Positivo, secondo Fiva Confcommercio Toscana, il reinserimento dei requisiti di onorabilità e di professionalità per l’accesso e l’esercizio all’attività. Bene anche la decisione di riservare agli under 35 un certo numero di posteggi nei mercati di nuova istituzione.

“Diamo atto al consigliere Anselmi di aver recepito molte delle nostre istanze per confezionare una legge che finalmente restituisce serenità a tanti imprenditori, oltre a porsi come vero e proprio apripista legislativo in materia di aree pubbliche – sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – è evidente che quando si ragiona sul merito delle questioni, senza pregiudizi, ascoltando tutti gli attori in causa, si arriva a risultati brillanti”. Secondo Marinoni, “il rinnovo tacito delle concessioni fa guardare al futuro con maggiore fiducia e crea le condizioni per un effettivo sviluppo del settore. Auspichiamo che l’impegno della Regione si spinga oltre, favorendo l’innovazione, attraverso gli investimenti e la riqualificazione dei mercati e delle aree mercatali, nonché sostenendo l’accesso dei giovani al commercio ambulante”.