Balneari toscani in assemblea a San Vincenzo (LI)

24/01/2024

Venerdì 26 gennaio, su iniziativa di SIB Confcommercio Toscana, si ritroveranno alle ore 15 nella sala consiliare. Bolkestein e futuro delle concessioni al centro del dibattito, a cui interverrà anche l'assessore al turismo della Regione Toscana Leonardo Marras. Introduce i lavori il vicepresidente di Sib Confcommercio Toscana Alberto Nencetti. A tirare le fila della discussione la presidente regionale della categoria Stefania Frandi. "Nel corso dell'incontro anticiperemo la creazione di un team tecnico-giuridico in supporto alle imprese che vorranno opporsi ai provvedimenti illegittimi che i Comuni hanno adottato o potrebbero adottare di qui a breve".

'Uscire dal caos normativo e amministrativo'. Un imperativo per gli imprenditori della balneazione toscana, che non a caso l’hanno scelto come titolo della loro assemblea regionale, in programma venerdì 26 gennaio alle ore 15 nella sala consiliare di San Vincenzo (Li)

Il dibattito, moderato dal vicedirettore di Confcommercio Toscana Gianni Picchi, sarà incentrato sul tema della Bolkestein e del futuro delle concessioni. Il compito di introdurre l’argomento, dopo i saluti del sindaco di San Vincenzo Paolo Riccucci, sarà del vicepresidente di Sib Confcommercio Toscana Alberto Nencetti. Interverranno anche l’assessore al turismo della Regione Toscana Leonardo Marras, la delegata di Anci Toscana per il demanio marittimo Sandra Scarpellini, i rappresentanti degli Enti Locali e alcuni parlamentari toscani.

A tirare le fila della discussione sarà la presidente regionale della categoria Stefania Frandi. "Invito i colleghi a partecipare numerosi - raccomanda la presidente del Sib toscano - nel corso dell'incontro anticiperemo la creazione di un team tecnico-giuridico in supporto alle imprese che vorranno opporsi ai provvedimenti illegittimi che i Comuni hanno adottato o potrebbero adottare di qui a breve". 

Per gli operatori del settore, l’incontro di venerdì 26 gennaio servirà anche a chiarire meglio il quadro normativo complesso che pesa sulle loro imprese. Questo mentre, con un tempismo perfetto, allo scoccare del termine previsto dall'iter della procedura d'infrazione, il governo italiano ha recapitato la sua risposta all'ultimatum di Bruxelles sulle concessioni balneari, chiedendo di aggiornare la mappatura delle spiagge prorogando fino al 2025 le licenze. 

Nel documento di diciassette pagine inviato a Bruxelles, il governo auspica a più riprese una "collaborazione" capace di portare a una soluzione condivisa e al riordino di un settore che, ha evidenziato anche il capo delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, "è fondamentale per il turismo" nostrano. E l'apertura al dialogo è da giorni predicata anche dall'esecutivo comunitario. Che tuttavia parte dall'assunto inalienabile del rispetto della direttiva Bolkestein, baluardo della libera concorrenza nel settore dei servizi, richiamata di recente anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

Il problema è che le visioni sono opposte: per Roma i risultati del tavolo tecnico interministeriale istituito ad hoc evidenziano che la scarsità non c'è. Mentre per l'Ue il calcolo della quota del 33% riferito alle spiagge occupate da concessioni demaniali non è corretto perché "non riflette una valutazione qualitativa delle aree" e "non tiene conto delle situazioni specifiche a livello regionale e comunale". E pertanto dovrebbe scattare l'articolo 12 della Bolkestein sul divieto di rinnovo automatico e obbligo di procedure di gara.

Sib e Fiba scrivono alla Meloni

"Le scriventi organizzazioni maggiormente rappresentative dei balneari italiani, nell’apprezzare la lettera di risposta alla Commissione Europea dello scorso 16 gennaio, ribadiscono lo stato di profonda preoccupazione del settore per la mancata emanazione di un atto normativo o amministrativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime": inizia con queste parole la missiva scritta da Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio, e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba-Confesercenti, indirizzata a Giorgia Meloni.

"Siamo costretti ad evidenziare, infatti, che quanto paventato nelle nostre precedenti lettere sta diventato realtà con gli enti concedenti (Comuni e Autorità di sistema portuale) che stanno ponendo in essere le procedure amministrative per la messa a gara delle aziende attualmente operanti. Non è assolutamente rinviabile - continua la nota congiunta - un intervento normativo o, comunque, l’emanazione di provvedimenti amministrativi che evitino la gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia. L’inerzia del Governo in tal senso rischia di danneggiare o distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo. Le rinnoviamo la richiesta di un incontro per meglio rappresentare e illustrare la gravità della situazione e l’urgenza di un intervento normativo risolutivo”.

 

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