Balneari, delusione per la riforma delle concessioni

05/09/2024

“Una legge che scontenta tutti”, commenta lapidario il presidente dei balneari toscani di SIB (Sindacato Italiano Balneari) Confcommercio Alberto Nencetti in riferimento al decreto legge che ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri. “Prevedere la fine delle procedure di gara al 2027 non basta. Viviamo da anni nel limbo, costretti a portare avanti le nostre attività nella totale incertezza, senza poter programmare gli investimenti che servono ad aumentare il livello dell’offerta turistica balneare. E per chi si aggiudicherà le prossime gare sarà anche peggio”.

“Una legge che scontenta tutti”. È lapidario il presidente dei balneari toscani di SIB (Sindacato Italiano Balneari) Confcommercio Alberto Nencetti nel commentare la riforma delle concessioni balneari contenuta nel decreto legge che ieri (4 settembre 2024) ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri.

 

“Prevedere la fine delle procedure di gara al 2027 non basta. Viviamo da anni nel limbo, costretti a portare avanti le nostre attività nella totale incertezza, senza poter programmare gli investimenti che servono ad aumentare il livello dell’offerta turistica balneare”, spiega Nencetti, “per chi si aggiudicherà le prossime gare sarà anche peggio, perché si troverà ad affrontare progetti di sviluppo con orizzonti temporali anche solo di 5 anni, che nel nostro settore sono nulla: le nostre aziende fatturano soltanto 90 giorni  l’anno, per ammortizzare ogni investimento hanno bisogno di tempi molto più lunghi rispetto alle altre. Venti anni per noi equivalgono a cinque anni di fatturazione effettiva. Chiedetelo alle banche, se concedono prestiti a queste condizioni”.

 

“In più – evidenzia il presidente di Sib Confcommercio Toscana – il decreto non prevede alcun aiuto ai Comuni per la gestione delle spiagge libere: come faranno a tutelare l’ambiente e predisporre i necessari servizi di salvamento e pulizia? Da tempo abbiamo suggerito di finalizzare a questo scopo parte del canone derivante dalle concessioni, ma la nostra proposta è rimasta nel limbo”.

 

Alberto Nencetti aggiunge una constatazione amara: “gli indennizzi previsti dal testo di legge non sono affatto soddisfacenti a garantire il rimborso del valore costruito in anni di sacrifici da ogni impresa balneare. Il tempo per finire delle procedure di assegnazione non è certamente idoneo a compensare il gravissimo danno che si creerà nella nostra offerta turistica balneare e non è certo che reggerà alla prova della giustizia amministrativa”.