Alternanza scuola-lavoro, nasce l'accordo regionale

03/07/2018

Il protocollo d'intesa, siglato il 3 luglio 2018 dalla presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini e dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana Domenico Petruzzo, permette agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di entrare in maniera strutturata nelle imprese del terziario aderenti all’associazione per completare i propri percorsi formativi confrontandosi direttamente con il mondo del lavoro. Lapini: “colmiamo la distanza tra mondo della scuola e mondo del lavoro”. Petruzzo: “la metodologia didattica dell’alternanza scuola-lavoro va incoraggiata”.

Le imprese toscane del terziario si aprono in maniera strutturata ai percorsi di alternanza scuola-lavoro, pronte ad accogliere gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Merito del protocollo d’intesa siglato martedì 3 luglio 2018 a Firenze dalla presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini e dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana Domenico Petruzzo, nella sede di via Mannelli. L’accordo, valido per il prossimo triennio formativo (2018/2019 – 2019/2020 – 2020/21), disciplina l’inserimento degli allievi nei percorsi di alternanza da realizzare nelle aziende aderenti al sistema Confcommercio, secondo le modalità e i tempi progettati dai singoli istituti scolastici e inseriti nei loro piani di studio. Alla base del documento, la certezza condivisa che i percorsi di alternanza siano “una modalità formativa a cui si accede per scelta non residuale, ma che risponde ai bisogni individuali di formazione e ai diversi stili cognitivi”. Non una sorta di “corso di recupero” per studenti poco brillanti, quindi, magari limitato a certi indirizzi di studio, bensì “una metodologia didattica innovativa” valida per tutti, che arricchisce l’apprendimento teorico in aula con la pratica nei contesti lavorativi reali. L’opportunità è duplice: per i giovani, c’è quella di ampliare le proprie competenze e abilità, sperimentandole direttamente “sul campo”; per gli imprenditori, quella di far capire ai ‘lavoratori di domani’ le qualità (umane, relazionali e professionali) necessarie a diventare un vero valore aggiunto per l’azienda, con reciproca soddisfazione. “Questo protocollo è un passo concreto per colmare la distanza tra mondo della scuola e mondo del lavoro, con l’obiettivo di favorire l’occupazione giovanile e sostenere l’innovazione nelle imprese”, sottolinea la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, “questa distanza non ha mai giovato a nessuno: né ai giovani, che una volta concluso il percorso formativo si sono trovati spesso in difficoltà nell’affrontare le richieste del mercato del lavoro, né agli imprenditori, che a volte fanno fatica a trovare persone adatte a svolgere certe mansioni. Ma senza l’apporto dei giovani, del loro entusiasmo e delle loro idee, non ci può essere futuro per le nostre aziende e per l’economia in generale”. “La scuola ha sempre più bisogno di aprirsi al territorio, di conoscerlo, soprattutto al fine di guidare le giovani generazioni verso il loro futuro di cittadini e lavoratori in una società in continua evoluzione, in cui il valore aggiunto di ognuno è proprio nel sapersi rinnovare e rimanere attrattivi, pur nel rapido mutamento del mercato del lavoro” dichiara il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana Domenico Petruzzo. A gestire i percorsi di alternanza scuola-lavoro, dalla fase progettuale alla comunicazione alle scuole fino al monitoraggio e alla valutazione finale, sarà il Gruppo paritetico di coordinamento, formato da sei rappresentanti nominati dal dirigente dell’area formazione di Confcommercio Toscana e dalla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana. I percorsi di alternanza scuola-lavoro, che intervallano periodi di formazione in aula, con esperienze di apprendimento in situazione lavorativa coerente con il percorso di studi intrapreso, dovranno essere redatti secondo il modello previsto dalle linee guida e condiviso dal Gruppo di coordinamento, nell’ambito di specifiche convenzioni stipulate tra le scuole e le imprese “in modo da favorire una co-progettazione dei percorsi che renda sempre più vicini il sistema delle imprese e quello delle istituzioni scolastiche”, sottolinea il dottor Roberto Curtolo, responsabile del sistema di alternanza per l’Ufficio Scolastico della Toscana. Per ciascun allievo dovranno essere indicati gli obiettivi, le competenze attese, le modalità e i tempi di attuazione e dovranno essere individuati i soggetti, in possesso di requisiti di esperienza e di professionalità, che svolgeranno il ruolo di ‘tutor scolastico’ e di ‘tutor aziendale’. Al tutor aziendale spetterà, tra l’altro, il compito di accogliere e inserire al meglio l’allievo nell’impresa, offrendogli l’assistenza necessaria al buon esito del suo percorso. Al termine, insieme al tutor scolastico, dovrà compilare una scheda di valutazione dello studente. L’inserimento in azienda di uno studente nell’ambito dell’alternanza non costituisce in alcun modo rapporto di lavoro. Anche la copertura assicurativa degli studenti impegnati nell'alternanza rientra nella responsabilità degli istituti scolastici, che dovranno anche certificare che gli studenti coinvolti abbiano svolto la formazione obbligatoria in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.